di Silvia Scarselletta
Negli ultimi anni, gli smartphone sono diventati un’estensione delle nostre menti e soprattutto – anche se molto spesso è l’ultimo problema che ci poniamo – delle nostre mani.
Li utilizziamo per comunicare, lavorare, navigare su Internet o semplicemente per passare del tempo, ma non ci rendiamo conto che statisticamente l’oggetto che tocchiamo più di tutto durante il giorno e – soprattutto – in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, è il telefono; molto spesso ci preoccupiamo di quanto l’impatto tecnologico possa avere delle ricadute dal punto di vista psicologico, sociale e cognitivo, ma non ci rendiamo conto in realtà di quanto possano essere sporchi questi dispositivi in generale e, più in particolare, di quanto possano esserlo i loro schermi.
Partiamo da un presupposto: perché gli schermi degli smartphone sono così sporchi?
Gli schermi degli smartphone non sono solo continuamente esposti a polvere e sporco ambientale – dato che, soprattutto con l’impatto dei social network e con il bisogno di fotografare qualsiasi posto visitato, li portiamo ed esponiamo in ogni dove – ma sono anche il punto di contatto per mani, orecchie, viso, vestiti e praticamente qualsiasi piano d’appoggio.
Gli schermi, come già in precedenza riportato, sono in maniera eccessiva frequentemente toccati, portando così a un trasferimento di germi e batteri sorprendente, alcuni dei quali possono essere dannosi per la nostra salute. Per quanto potrà sembrare impossibile, infatti, il nostro telefono può contenere un numero infinito di batteri, più di un bagno pubblico; uno studio condotto dalla University of Arizona ha dimostrato che gli smartphone possono contenere fino a dieci volte più batteri di una toilette pubblica: i batteri più comuni trovati sugli smartphone includono Staphylococcus aureus, Escherichia coli e Streptococcus.
Non è usanza quasi di nessuno pulire regolarmente il proprio smartphone, ma questo può effettivamente comportare dei gravi rischi per la salute. Se si pensa a un periodo epocale come il COVID-19 – forse il momento di maggiore diffusione di batteri e virus – l’accumulo di quest’ultimi potrebbe essere considerato come una delle cause maggiori di infezioni e malattie: disinfettare il telefono dovrebbe quindi essere una pratica fondamentale e quotidiana tanto come l’igiene dei propri vestiti e delle proprie mani e questo per proteggere la propria salute e quella degli altri.
Lo smartphone, in sostanza, non è altro che la nostra ombra: viaggia con noi in ogni posto che visitiamo, tocca le mani che stringiamo, le pareti che sfioriamo, il suolo su cui ci sediamo; lo poggiamo nel bagno e senza farci problemi lo riprendiamo poco dopo senza preoccuparci della superficie, e dopo magari dieci minuti stiamo mangiando in una tavola calda e tra un mozzico e un altro rispondiamo ai messaggi o alle chiamate che ci arrivano; da questo punto di vista lo smartphone può tranquillamente essere messo al pari delle suole delle scarpe o delle maniglie dei bagni pubblici.
In un mondo dove la tecnologia è sempre più presente nelle nostre vite, è fondamentale non dimenticare l’importanza dell’igiene per evitare che gli schermi dei cellulari possano diventare un ricettacolo di batteri e germi, un pericolo per la nostra salute da non sottovalutare; con alcune semplici e quotidiane abitudini e pratiche di pulizia, possiamo proteggerci e mantenere i nostri dispositivi in ottime condizioni, prevenendo anche molti problemi per la nostra salute.
La pulizia dello schermo – una questione anche di estetica, se vogliamo – è quindi anche una necessaria misura di igiene; tra i suggerimenti per farlo correttamente, viene consigliato l’utilizzo di panni in microfibra (così si potranno rimuovere polveri e impronte senza graffiare lo schermo), anche se esistono soluzioni specifiche per la pulizia degli schermi o viene semplicemente consigliato l’utilizzo di acqua distillata. Bisogna evitare l’uso di alcol o detergenti aggressivi che possono danneggiare il rivestimento oleorepellente presente su molti display (ma non bisogna mai dimenticare le fessure, che un occhio attento potrà notare essere le parti dove più visibilmente si accumula sporcizia). Gli esperti, oramai, raccomandano di pulire gli schermi almeno una volta a settimana, se non più spesso.