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    Home » Aggressione nel carcere di Frosinone: detenuto attacca tre infermieri con una lametta
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    Aggressione nel carcere di Frosinone: detenuto attacca tre infermieri con una lametta

    la CISL FP Frosinone denuncia l’ennesima aggressione al personale sanitario e chiede misure urgenti per la sicurezza degli operatori
    9 Febbraio 20253 Mins Read
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    Inferno dietro le sbarre: tre infermieri aggrediti nel carcere di Frosinone

    Un nuovo episodio di violenza ha scosso la Casa Circondariale di Frosinone, dove tre infermieri – due uomini e una donna – sono stati brutalmente aggrediti da un detenuto armato di lametta. L’episodio, avvenuto nelle ultime ore, ha riportato sotto i riflettori le condizioni di estrema insicurezza in cui opera il personale sanitario all’interno degli istituti penitenziari.

    Minacce, insulti e traumi: il drammatico attacco

    La dinamica dell’aggressione è stata tanto rapida quanto violenta. Dopo aver insultato pesantemente i tre operatori, il detenuto ha iniziato a minacciarli, passando poi alle vie di fatto con spintoni e violenza fisica, causando loro diversi traumi. Le vittime sono state trasportate d’urgenza al pronto soccorso, dove i medici hanno stabilito una prognosi di diversi giorni. Fortunatamente, nessuno di loro è in pericolo di vita.

    La denuncia della CISL: “Situazione insostenibile”

    L’episodio ha suscitato profonda preoccupazione tra i sindacati, in particolare la CISL Funzione Pubblica, che ha lanciato un allarme sulla sicurezza del personale sanitario. Antonio Cuozzo, Segretario Generale della CISL FP Frosinone, e Vincenzo Gaetani, responsabile della Sanità Pubblica, hanno parlato di una realtà inaccettabile, in cui episodi di aggressione e minacce sono sempre più frequenti.

    “Questa situazione è insostenibile – ha dichiarato Cuozzo – e il personale infermieristico è costantemente esposto a rischi altissimi. È necessario un intervento immediato per garantire la loro sicurezza.”

    Stress, turni massacranti e rischio continuo

    Oltre alla violenza fisica, la CISL ha denunciato il forte stress psico-fisico a cui è sottoposto il personale infermieristico nel carcere di Frosinone. Per limitare l’esposizione prolungata a situazioni ad alto rischio, il sindacato propone di ridurre il periodo di permanenza degli infermieri nella Casa Circondariale a un massimo di 12-18 mesi.

    Più agenti in arrivo, ma basterà?

    Nei giorni scorsi, l’Amministrazione Penitenziaria aveva annunciato l’arrivo di nuovi agenti, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza all’interno delle carceri. Tuttavia, secondo la CISL, questa misura potrebbe non essere sufficiente, poiché il nuovo personale andrebbe semplicemente a sostituire gli agenti prossimi alla pensione, senza risolvere il problema della carenza di organico e della gestione dei detenuti violenti.

    La richiesta di misure urgenti

    L’aggressione ai tre infermieri ha messo in evidenza le gravi difficoltà di chi lavora in contesti ad alto rischio come le strutture penitenziarie. La CISL FP Frosinone chiede provvedimenti immediati, tra cui:

    • Maggiori tutele per il personale sanitario
    • Potenziamento delle misure di sicurezza
    • Formazione specifica per gestire i detenuti più pericolosi
    • Revisione delle politiche di assegnazione del personale

    “Non possiamo permettere che chi svolge il proprio lavoro con dedizione e professionalità sia costretto a farlo in condizioni di continua paura” – ha concluso Cuozzo.

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