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    Il grido d’allarme delle associazioni: “i reperti archeologici anagnini devono restare ad Anagni”

    il timore è che al Museo civico archeologico di Veroli possano restare esposti definitivamente anche i numerosi ed antichissimi reperti rinvenuti ad Anagni; "Città in arte", "Anagni cambia Anagni", "Anagni viva" e "Casa Barnekow": "dobbiamo assolutamente vietare che ciò accada, sarebbe un affronto immenso per la nostra città". Avviata una raccolta di firme
    2 Maggio 20244 Mins Read
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    Al grido di “Salviamo la nostra storia, il Museo Nazionale Ernico deve restare ad Anagni” si è svolta nel tardo pomeriggio di oggi – 2 maggio 2024 – la conferenza stampa convocata dalle associazioni “Città in arte”, “Anagni cambia Anagni”, “Anagni viva” e “Casa Barnekow”; obiettivo del convegno, a cui hanno partecipato – oltre ai giornalisti Ivan Quiselli, direttore di anagnia.com, e Paolo Carnevale, corrispondente de “Il Messaggero” – l’avv. Luca Santovincenzo, consigliere comunale di LiberAnagni, e diversi semplici cittadini che hanno a cuore l’argomento, è stato quello di presentare l’iniziativa popolare di raccolta di firme per chiedere la riconsegna e la ricollocazione dei reperti archeologici rinvenuti ad Anagni oggi in esposizione a Veroli nell’ambito della mostra “Antichi popoli italici: gli Ernici, i Volsci e gli altri” nel proprio areale d’origine.

    L’esposizione in questione, inaugurata lo scorso 22 dicembre e prorogata fino al 15 settembre 2024, rappresenta infatti il primo importante passaggio di un percorso progettuale, condiviso tra istituti del Ministero della Cultura ed enti locali che operano sul territorio, diretto a istituire un nuovo museo nazionale dedicato al territorio e alla vita delle genti italiche che hanno abitato tra i monti Ernici, le valli dei fiumi Sacco e Liri e la pianura pontina. Il timore – come spiegato oggi in conferenza stampa – è che i numerosissimi manufatti dalla straordinaria valenza storico-culturale rinvenuti nel territorio di Anagni, una volta terminata la mostra, possano restare a Veroli e non più restituiti alla città dove sono stati trovati.

    Tali reperti – infatti – oltre a rappresentare uno straordinario documento storico della società che li hanno prodotti, costituiscono anche una testimonianza imprescindibile della storia dei luoghi in cui sono stati rinvenuti; nel caso di specie, gli oggetti di provenienza anagnina in esposizione a Veroli arrivano dai siti archeologici di Osteria della Fontana, del santuario di Santa Cecilia e da altri siti sparsi sul territorio comunale. Tra questi numerosi ex voto, oggetti di uso quotidiano, piccole monete e molto altro.

    Facendo riferimento al convegno tenutosi a febbraio scorso per la realizzazione di un “Museo Archeologico Nazionale” che raccolga quanto già in corso nella mostra “Antichi popoli italici: gli Ernici, i Volsci egli altri” presso Palazzo Marchesi Campanari di Veroli, per chiedere la giusta restituzione, le associazioni si sono rivolte al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “è naturale – è scritto nella lettera inviata al Ministro – che un centro culturale che racconti la civiltà ernica non può non essere che nella città di Anagni in stretto collegamento con la presenza del M.A.E. (Museo Archeologico Ernico realizzato con fondi regionali riconvertendo uno storico edificio scolastico) e con la preziosissima area archeologica nel quartiere di Osteria della Fontana (Compitum Anagninum) che ha restituito, insieme all’area sacra in località Santa Cecilia, la preponderanza dei reperti di storia ernica – prima etrusca e poi romana – nel corso degli anni. Raccontare le antiche civiltà nel loro ambiente naturale è valorizzazione dell’esistente e stimolo per l’estensione degli scavi archeologici, è lettura esperienziale dei luoghi e della storia, è quanto di più corretto ed efficace si possa fare per rendere “presente” il valore dell’archeologia che, notoriamente, si occupa del passato.

    Riportare questi reperti nel luogo originario di provenienza è – si è spiegato durante la conferenza stampa – un’operazione di tutela finalizzata a garantire un’adeguata conservazione in ambienti monitorati, da un punto di vista della sicurezza e delle condizioni conservative quali sono quelli che può offrire il Museo Archeologico Ernico inaugurato da qualche mese ma anche di valorizzazione in quanto l’esposizione in loco consente un racconto diretto e suggestivo del contesto reale.

    Intanto, constatata l’assenza di rappresentanti dell’amministrazione comunale (eccezion fatta, appunto, per Luca Santovincenzo) le associazioni hanno inviato al sindaco Daniele Natalia la nota che segue: “egregio Sindaco, nel pomeriggio di oggi 02 maggio si è di fatto costituito un comitato di associazioni culturali impegnate a promuovere – in sinergia con ogni deputato Organo della filiera della Pubblica Amministrazione – la tutela/valorizzazione della storia che ha riconosciuto, nel corso dei millenni, Anagni città capitale politico-religiosa della Confederazione delle città erniche. Al fine di poter illustrare l’iniziativa e nell’auspicio di poter avviare la prima importante sinergia all’interno della nostra città, siamo a chiedere un incontro di una mezz’ora nella giornata, possibilmente, di venerdì 3 maggio o lunedì a seguire.


    LE INTERVISTE AL DOTT. NELLO DI GIULIO E AL DOTT. GUGLIELMO VITI

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