“Aiutaci ad aiutare” tre semplici parole che racchiudono la forza, la determinazione e la tenacia di un progetto che ha l’obiettivo di far tornare il sorriso sul viso di chi sta combattendo la sua battaglia contro il cancro. Uno di quegli esempi che dimostrano che si può fare grande solidarietà attraverso piccoli gesti, come? Con un semplice colpo di forbice. Si raccolgono i capelli in una treccia lunga almeno 20 cm, uno zac ed è fatta. Sembra davvero un gioco da ragazzi, ma proviamo ad immaginare quanto bene farà quella ciocca, assieme alle altre raccolte, a chi per colpa della chemioterapia ha dovuto sopportare anche la perdita dei capelli, ma che ora potrà riceve in dono una parrucca. Subito quel semplice e quasi scontato gesto assume un altro significato ben più importante.
Ed è questo obiettivo che ha fatto da collante tra l’associazione RagionevolMente, ideatrice della campagna Diamoci un Taglio e Mattia Beccidelli, titolare del Salone parrucchieri Fenice di Anagni. Una collaborazione che ha dato vita all’emozionante evento che si è svolto sabato 30 novembre nell’hotel Colaiaco di Anagni.
“Aiutaci ad aiutare – ha spiegato Mattia – è nato come post quando ho scelto di intraprendere insieme alla mia squadra un percorso con l’associazione RagionevolMente aderendo alla Campagna Diamoci un Taglio per la donazione di parrucche oncologiche. Siamo stati il primo salone della Regione Lazio ad aderire. A distanza di 4 mesi siamo diventati più di 10. Un gran bel risultato. Aiutaci ad Aiutare ci ha portato fortuna, da post è diventato evento che ha coinvolto tutti voi, e fra poco diventerà un’associazione di promozione sociale”.
Gli ideatori della campagna Diamoci un Taglio, anch’essi ragazzi, tutti impegnati nel campo della ricerca medica, sabato sono giunti ad Anagni direttamente dal Trentino per raccontare attraverso la voce della presidentessa dell’associazione Serena Manara, come è nato il loro impegno per offrire un ulteriore aiuto, più concreto, immediato e tangibile, ai pazienti oncologici, raccogliendo capelli attraverso i saloni convenzionati, così da riuscire a donare parrucche ed evitare loro di dover sostenere la consistente spesa per l’acquisto.
È stata lei ad aprire la serie di interventi, alcuni incentrati sull’aspetto emotivo e psicologico del convivere con la malattia e le implicazioni che in particolar modo per una donna ha la perdita di capelli, vissuta come il venir meno della propria femminilità e identità, con il contributo della dottoressa Laura Ciangola; altri sull’aspetto più scientifico e tecnico affrontato dal dottor Antonio Necci e dalla dottoressa Angela Vaccaro, che hanno analizzato la ben conosciuta spada di Damocle che pende pesantemente e con ferocia sulla Valle del Sacco.
Altri ancora particolarmente emozionanti e toccanti come la testimonianza diretta di Veronica Savo Sardaro, che nonostante la terribile malattia continua ad affrontare la vita con il suo sorriso contagioso; le parole di Fiorella Tosoni ed Iacopo Scascitelli dell’associazione Andrea Tudisco Onlus, associazione che offre gratuitamente ospitalità ed assistenza ai bambini con gravi patologie e alle loro famiglie; piccoli pazienti che non possono essere assistiti nelle strutture delle città di residenza. L’europarlamentare Luisa Regimenti ha infine garantito il proprio impegno per far sì che tutte le regioni italiane diano un contributo per fornire gratuitamente le parrucche. A margine degli interventi hanno preso parola gli esponenti politici ed i rappresentanti dell’amministrazione comunale. Toccante il contributo del senatore Gianfranco Rufa con voce sensibilmente rotta dall’emozione. Grande sostegno all’iniziativa ed ai progetti futuri è stato dimostrato dai consiglieri comunali anagnini. Solidarietà ma anche prevenzione da promuovere 365 giorni l’anno.
“Vogliamo portare avanti questa battaglia contro il cancro ogni giorno – ha aggiunto Mattia – , e vogliamo farlo entrando anche all’interno delle scuole promuovendo i nostri progetti, per questo chiediamo alle amministrazioni comunali di darci una mano e ci auguriamo che con loro si possa creare una rete forte e duratura. C’è bisogno di una maggior sensibilizzazione alla prevenzione, dobbiamo far comprendere che un esame di controllo effettuato in tempo può salvarci la vita. Dobbiamo far capire che dopo il verbo “Amare” il verbo “Aiutare” è il più bello del mondo. Grazie a tutti gli ospiti, ai relatori, al pubblico ma Grazie alla mia squadra”.