Le commissioni consiliari sono praticamente inutili. Dovrebbero servire ad alleggerire il relativo consiglio comunale. Ed invece, troppo spesso, finiscono per diventare sede di lunghe discussioni, che poi si ripetono identiche anche durante la massima assise pubblica.
Questa l’opinione di Carlo Marino, assessore al Bilancio del Comune di Anagni. Un’opinione che ha scatenato, e non mancherà di farlo anche nei prossimi giorni, roventi polemiche. Tutto è nato dal fatto che stamattina, lunedì 23 dicembre, era in programma in città la commissione bilancio per preparare i lavori del consiglio del 30 dicembre, dedicato ad una serie di variazioni di bilancio. In commissione non c’era l’assessore, che ha dato forfait per una leggera influenza. La sua assenza, anche se dovuta a cause del tutto naturali, ha però rinfocolato le polemica sulla competenza dell’assessore. Già nell’ultimo consiglio comunale infatti, la minoranza aveva aspramente criticato la mancanza di risposte dell’assessore a tutta una serie di domande. Tanto che alla fine l’opposizione aveva abbandonato l’aula al momento del voto per protesta. Ieri i toni si sono ripetuti quasi identici. Tra gli altri, Fioramonti di Cittàtrepuntozero ha stigmatizzato l’abitudine della maggioranza di non portare, spesso, i materiali relativi al punto in commissione, obbligando così i consiglieri a visionarli direttamente in consiglio.
Alle lamentele dell’opposizione ha replicato nel pomeriggio Marino. Che, ad un certo punto, ha detto che “le commissioni consiliari, così come sono, non servono a nulla”. Frase che ha alzato ancora il livello della polemica. Tra gli altri, Valeriano Tasca di Casapound ha replicato dicendo che “evidentemente l’assessore non sa nemmeno a cosa servono davvero le commissioni consiliari”. Marino ha poi precisato il suo pensiero in una nota ufficiale. Nella quale ha ricordato che nelle commissioni “la presenza dell’assessore non è obbligatoria”. Ed ha ammesso di nuovo che le commissioni “così come sono fatte servono a poco”. Il loro ruolo sarebbe infatti quello di “snellire i lavori del consiglio; invece dall’inizio del nostro mandato si fanno commissioni lunghissime e consigli lunghissimi”. L’appuntamento Marino lo ha comunque dato alla minoranza durante il prossimo consiglio. Lì, ha detto, “sarò felice di rispondere a qualsiasi domanda che i consiglieri di opposizione mi faranno in consiglio”. Purché, ha fatto sapere, “lo scontro politico non scada nella maleducazione”.