“Il sindaco di Anagni ha deciso di spostare l’orologio della città di nuovo all’indietro riconsegnandola ancora al primato del traffico automobilistico rispetto alla persone“; a puntare il dito contro il primo cittadino è, ancora una volta, il gruppo civico Anagni Cambia Anagni che prende spunto dall’articolo pubblicato stamane dal nostro quotidiano relativo all’ordinanza n. 106 del 26 maggio scorso avente a oggetto “Modifica orari Ztl”; “oltre alla scarsa attenzione ai peculiari valori del centro storico – si legge in una nota inviata a questa redazione – appare assolutamente incomprensibile verso il Quartiere Cerere distintosi lo scorso anno per accoglienza, vivibilità e dinamicità nelle sue strade, nei suoi pubblici esercizi.
Secondo Anagni Cambia Anagni, in consiglio comunale rappresentato dal dott. Nello Di Giulio, “l’attento comitato di quartiere aveva infatti ottenuto nel 2019, con dispiego di grande impegno culturale, la regolamentazione di un’area di vivibilità e fruibilità pedonale che ha sempre raccolto estesi consensi nella città, come pure da parte di visitatori e turisti affluiti nel quartiere come non accadeva da tempo.
Non era ancora un’isola pedonale ma quel bel tratto di corso Vittorio Emanuele, i suoi angoli caratteristici e i suoi monumenti (Casa Barnekow, Cripta di San Vito, Chiesa di S. Andrea) diventavano finalmente accessibili senza il rischio del traffico indistinto, almeno la domenica mattina e nei pomeriggi estivi.
I nuovi orari Ztl, disposti con la suddetta Ordinanza del sindaco Natalia, restituiscono inspiegabilmente le suddette fasce orarie (domenica mattina e pomeriggi) completamente al traffico automobilistico, mentre ai pedoni, alle mamme con i bambini, agli anziani ai turisti che vorranno vivere la città senza traffico è garantita, nell’ambito del pomeriggio, la risibile fascia oraria dalle ore 13,30 alle 15,00. Dopodiché dovranno tutti attendere oltre le 20,30.
Noi di Anagni cambia Anagni riteniamo che si tratti di una considerazione della città molto arretrata e largamente superata dalle vicende della pandemia; riteniamo che il sindaco abbia emesso provvedimento sbagliato di cui siamo a richiedere una profonda, rapida revisione.
La felice esperienza del Quartiere Cerere dello scorso anno merita di essere pienamente riconfermata, nonché ampliata in linea con i nuovi orientamenti maturati a seguito della triste vicenda del Covid-19 che dovrebbe indurre a riportare le persone al centro delle scelte della politica”.