“L’aver custodito e valorizzato la storia e le nostre radici è la migliore eredità che potremo lasciare ai nostri figli”. Comincia così il breve comunicato emesso dalle associazioni culturali e ambientaliste cittadine insorte per la salvaguardia del Rotone di Osteria della Fontana e della storia millenaria di quello che fu il Compitum anagninum dell’antica Roma imperiale.
Questo il resto del comunicato: “nell’incontro tenuto in questi giorni presso la Sala del Consiglio della città abbiamo ribadito al Sindaco quanto già puntualmente richiesto con lettera protocollata lo scorso primo febbraio: una ferma messa in discussione del progetto in corso, con l’interruzione dei lavori in atto e la riconversione dello stesso in una visione di recupero che parta dalle caratteristiche industriali dello stabile, dal valore storico culturale degli impianti e dall’importanza archeologica dell’area circostante.
Chiediamo, pertanto, anche a nome di cittadini del quartiere, di avviare un’urgente commissione tecnico/legale che avvii e sostenga i contatti con gli organi interessati, al fine di arrivare ad una rapida riconversione progettuale che metta il Rotone e l’intera area al centro di una nuova visione di sviluppo sociale, economico e culturale del quartiere di Osteria della Fontana, come per tutta la nostra città.
Nel corso dell’incontro il sindaco, concorde nel valore storico della struttura e nella sproporzione della somma impegnata (1.600 mila euro) nella trasformazione della stessa in 5 piccole unità abitative, pur manifestando alcune riserve operative, si è detto disponibile a verificare presso uffici della Regione Lazio, entro i prossimi 10 giorni, la praticabilità di quanto da noi richiesto.
Da parte nostra, abbiamo altresì sottolineato come l’iniziativa dell’avvio di un “tavolo tecnico / conferenza dei servizi” spetti proprio al Sindaco partendo dalla consapevolezza che il progetto in corso, trascorsi quasi 25 anni, risulta assolutamente inappropriato alla specificità del luogo. Un intervento decisamente fuori dal tempo e fuori contesto, con costi economici inammissibili ed effetti devastanti su valori storico culturali fondamentali per lo sviluppo del quartiere e dell’intera città di Anagni.
Come associazioni e comitati cittadini non faremmo certamente mancare appoggio all’amministrazione nel percorso di una completa riconversione del Progetto, così come saremo a contrastare ad ogni livello un eventuale insensato continuismo nello sperpero di denaro pubblico e distruzione di beni preziosi che raccontano la storia della città”.