Gli agenti della Polizia Stradale di Cassino, nel corso di servizi di controllo e prevenzione sulla tratta autostradale di competenza, hanno fermato una FIAT Panda con due persone a bordo.
I poliziotti, insospettiti dal nervosismo che traspariva dal loro comportamento e dal fatto che non riuscivano a dare contezza del motivo del loro viaggio, hanno deciso di effettuare accertamenti più accurati.
Nel vano portaoggetti lato passeggero, hanno rinvenuto una bustina di cellophane contenente numerosi monili in oro ed una cospicua somma di denaro nella disponibilità del passeggero.
Ulteriori verifiche hanno permesso di risalire alla proprietaria della refurtiva, che era rimasta vittima di un raggiro.
La donna aveva ricevuto da un sedicente maresciallo dei Carabinieri una telefonata, con la quale le si comunicava che il marito era stato multato in quanto sprovvisto di copertura assicurativa della propria auto.
Nella circostanza si chiedeva di pagare un importo di 4.000 euro e consegnare anche monili in oro di proprietà ad un intermediario che si stava recando presso la sua abitazione.
Alla luce di quanto emerso, i fermati sono stati arrestati su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Inoltre nelle stesse ore personale del Commissariato di P.S. di Cassino ha dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino nei confronti di un 29enne.
L’uomo, tratto in arresto nel marzo 2021, in quanto resosi responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti, era stato rimesso in libertà con l’obbligo di firma con l’ordinanza del Tribunale di Roma – Sezione Riesame.
In seguito alla sentenza della Suprema Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dall’imputato, lo stesso è stato sottoposto agli arresti domiciliari.