Ad un mese esatto dall’inaugurazione del servizio di bike sharing ad Anagni, il primo di questo tipo in Provincia di Frosinone, è tempo di stilare un primo bilancio sul rapporto positivo che si è instaurato tra abitanti e turisti con la mobilità sostenibile.
L’iniziativa del bike sharing, che consente di usufruire di biciclette elettriche con pedalata assistita da prendere nelle tre postazioni di Via Regina Margherita, Via Giovanni Giminiani zona Piscina e multipiano di Via San Giorgetto, sta riscuotendo ampio successo, con centinaia di accessi al servizio e presenze quotidiane più che incoraggianti.
Uno degli ostacoli principali al progetto del bike sharing era la conformazione urbanistica del centro storico; smentendo le previsioni degli scettici, il centro storico di Anagni sembra essere stato “progettato appositamente” per la mobilità sostenibile, tanto che l’Amministrazione Comunale vorrebbe implementare il servizio gestito dalla “Rete d’Impresa Città di Anagni” con ulteriori biciclette elettriche e monopattini. Lo sviluppo del turismo ad Anagni, che ha visto una crescita esponenziale nel corso degli ultimi anni, sull’onda dello slow tourism e delle sue forme più consapevoli, passa anche dal potenziamento delle opportunità offerte dalla mobilità sostenibile.
L’ampliamento dei servizi a disposizione di cittadini e turisti è infatti parte integrante del programma e dell’azione dell’Amministrazione, ma anche della sua idea a medio-lungo termine di città, capace di integrare bellezze artistiche, patrimonio storico, accoglienza, servizi e sviluppo economico.
Per quanto riguarda il servizio di bike sharing, esso è gestito dalla “Rete d’Impresa Città di Anagni”, realtà vincitrice dell’apposito bando regionale, cui l’Amministrazione Comunale ha fornito il supporto e le risorse previste dal bando in questione. Dunque si tratta di una proficua commistione tra indirizzo politico per lo sviluppo turistico e chi, di fatto, quotidianamente gestisce l’innovativo servizio.
Certamente non sono mancati gli atti vandalici contro le biciclette ma, grazie al sistema di videosorveglianza comunale, i responsabili sono stati individuati e sanzionati secondo quanto previsto dalla legge. Il bike sharing è, infatti, un servizio dedicato alla città, del quale tutti possono usufruire, e non è affatto giusto che beni pubblici possano essere impunemente danneggiati per un momento di “sballo”. Ecco perché si è ritenuto doveroso integrare i luoghi che ospitano le postazioni del bike sharing con videocamere di sorveglianza.
nota stampa a cura dell’ufficio Comunicazione del Comune di Anagni