Un video diffuso alla vigilia delle candidature elettorali che ha immortalato “l’Ira funesta” e furibonda di alcuni esponenti del PD frusinate e romano è stato sufficiente a scatenare un terremoto nel partito. Durante/dopo una cena politica i commensali si sono impegnati allo spasimo per coprirsi reciprocamente di insulti, minacce, proposte oscene, ricatti.
Alle guerre interne delle correnti assistiamo da tempo, per cui non stupiscono più i rancori e le vendette, i personalismi esasperati, gli scontri di potere tra gruppi forti che agitano il “sistema“ e coinvolgono, in misura maggiore o minore, quasi tutte le forze politiche, al netto di poche eccezioni.
In questa occasione si parla di “Parentopoli”, ma chi la ritiene una novità? E’ ormai quasi un fenomeno di massa e, sembra, normale e accettato.
Nei fatti è questo il “sistema“, collaudato da tempo, costituito abbondantemente da incarichi, favori, candidature che alimentano il potere per il potere, e dall’assalto alle poltrone che ora si è fatto convulso per i molti che non ne hanno più la certezza. Queste constatazioni non hanno per nulla il sapore di una qualunquistica e demagogica denuncia, di chiacchiere “da bar“ per cui “sono tutti uguali, non cambierà mai niente“.
Esprimono piuttosto la convinzione che non bisogna smettere mai di indignarsi di fronte ad un degrado scoraggiante dell’agire politico anche quando suscita un senso di impotenza, al quale si deve rispondere con una maggiore consapevolezza della responsabilità morale e civile che riguarda ognuno di noi, e con azioni conseguenti.
Da quei politici che si autocelebrano, che rifuggono da ogni analisi seria dei problemi, riducendo il confronto politico allo scambio di battute sui social, gli elettori fuggono arrabbiati e sfiduciati, facendo crescere l’astensione a livelli mai raggiunti prima.
E anche quando qualcosa s’inceppa nel funzionamento del “sistema”, niente paura. Essi sono convinti di poter sempre ricucire negli stessi modi e con gli stessi mezzi e forse meglio, visto il livello del confronto politico, davanti a un piatto di bucatini all’amatriciana o di rigatoni co’ la pajata!
L’ennesimo episodio di cattiva politica da cui si è mossa la nostra breve riflessione ha esteso i suoi effetti in misura maggiore alle vicende che hanno riguardato negli ultimi anni la gestione opaca della Asl di Frosinone.
Ciò che finora si conosce e che andrà correttamente verificato nelle giuste sedi, ha fortemente acuito per noi di Anagni la protesta e rafforzato la volontà di non rassegnarsi alla sorte che è toccata all’ex Ospedale e alla generale situazione sanitaria della città e dell’intera Valle del Sacco, la cui popolazione indebolita e indifesa, anche in quanto esposta alle ben note e gravi problematiche ambientali, è stata ed è privata dei livelli essenziali di assistenza a causa di provvedimenti ingiustificati e pretestuosi nella somma indifferenza delle istituzioni preposte verso le esigenze dei cittadini!
Per risollevare lo spirito in un quadro piuttosto buio ci aiuta l’ironia, ancorché amara dell’aforisma di Ennio Flaiano: “La situazione politica è molto grave ma non è seria!“.
nota stampa a cura del COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI
IL COORDINAMENTO AMBIENTE DI ANAGNI E COLLEFERRO
LE ASSOCIAZIONI: ANAGNI VIVA, COMITATO RESIDENTI COLLEFERRO, DIRITTO ALLA SALUTE, RETUVASA,
Le associazioni Anagni Viva, fondata nel 1998, e Diritto alla Salute (DAS), fondata nel 2004, si occupano di sanità, ambiente, patrimonio storico-artistico, scuola pubblica e decoro cittadino.
Attualmente sono impegnate, insieme alle associazioni Retuvasa e Comitato dei residenti di Colleferro, in complesse e costose vertenze legali contro le autorizzazioni concesse dalla Regione Lazio alle lavorazioni di rifiuti che si vogliono sviluppare nel territorio di Anagni, quali il Biodigestore e la produzione di Gres porcellanato con l’utilizzo di scorie provenienti dall’inceneritore di San Vittore. Gravando di un ulteriore carico inquinante il nostro territorio.
Sostenere le attività e contribuire alle spese delle Associazioni Anagni Viva e Diritto alla Salute è semplice: Si può farlo versando un’offerta in denaro sull’IBAN n. IT 96 X08 344 7429000000 184 8050 intestato all’Associazione “ Anagni Viva ” presso BancAnagni, con causale NO al Biodigestore; oppure destinando il 5xmille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) all’atto della compilazione della dichiarazione dei redditi alla Associazione di volontariato DIRITTO ALLA SALUTE, firmando l’apposito riquadro che figura sui modelli di dichiarazione e scrivendo il codice fiscale dell’Associazione DIRITTO ALLA SALUTE che è: 92034880606. Si può anche contribuire direttamente con una somma in denaro contante che verrà presa in consegna da un nostro incaricato che provvederà a rilasciare una regolare ricevuta. Per ulteriori informazioni telefonare al n. 3930723990.