Mercoledì 30 novembre e giovedì primo dicembre si terrà il sesto ed ultimo incontro tematico interregionale “ITW6” – LINDANET promosso e organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, partner italiano della rete di ricerca. L’evento sarà l’occasione per la presentazione dei piani di intervento alla vigilia della conclusione di un percorso condiviso da 6 paesi di diverse regioni europee.
Il progetto interregionale Lindanet avviato nel mese di agosto 2019 per la durata di 42 mesi, ha sviluppato la collaborazione di sei Paesi europei uniti dal medesimo interesse di condividere conoscenze ed esperienze per il miglioramento delle condizioni ambientali nei siti contaminati da Lindano, scientificamente noto come isomero gamma dell’esaclorocicloesano (ϒHCH) e conosciuto come uno dei pesticidi più utilizzati dopo la seconda guerra mondiale in Europa e nel mondo. La sua produzione e l’uso sono stati vietati in Europa dal 2007, ma il suo uso ha portato all’inquinamento di suoli, corsi d’acqua e falde in diverse regioni europee. È stato stimato che ci sono oltre 2,25 milioni di tonnellate di suoli altamente contaminati dal ϒHCH e dai suoi isomeri derivati, nell’area dell’UE.
Il lavoro svolto in questo progetto, in ogni sua fase, è stato supportato da nostri stakeholder territoriali, la Regione, i Comuni, le ASL e singoli cittadini lungo la valle del fiume Sacco, con cui abbiamo costantemente condiviso le conoscenze acquisite, dichiara Paola Scaramozzino – responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico di Roma dell’IZSLT– con approfondimenti e studi comparativi derivati dalle analoghe situazioni esaminate negli altri siti europei.
I partner della rete, tutti presenti all’evento, illustreranno i Piani d’Azione e i risultati relativi alle singole situazioni regionali. Interverranno: il project leader, Governo di Aragona, che riporterà lo stato dell’arte odierno attraverso una panoramica generale dei Piani d’Azione Regionali delle UO del progetto, seguito dal rappresentante della Commissione europea, che illustrerà i Programmi “Intereg Europe”, di cui Lindanet fa parte. Seguiranno le presentazioni di tutti i partner: Governo di Aragona, Dipartimento dello Sviluppo e della Sostenibilità Rurale – (Spagna); Governo di Galizia – Direzione Generale della Qualità ambientale e dei Cambiamenti climatici – (Spagna); Agenzia di Sviluppo regionale della Boemia meridionale – RERA a.s – (Repubblica Ceca); Ufficio statale per i Siti contaminati (LAF) – (Germania) e Istituto Minerario centrale – (Polonia). L’ZS Lazio e Toscana presenterà il piano d’azione elaborato per il Sito di Interesse Nazionale (SIN) “Bacino del Fiume Sacco”.
Una diffusa rete interregionale europea, dichiara Bruno Neri – Direttore della UOC di Chimica dell’IZSLT – è stata attivata e finanziata per realizzare la mappa dei siti contaminati, condividere e sviluppare le conoscenze necessarie per analizzare le conseguenze della contaminazione e produrre i piani d’azione che insieme presenteremo il 30 novembre. In questi 40 mesi, prosegue Neri, abbiamo mantenuto costante contatto con le associazioni, le Asl, i gruppi sociali e il settore delle imprese per condividere informazioni fondamentali per la ricerca, e le persone che abitano queste zone. In questa logica si è organizzata l’agenda dei lavori del Workshop che sarà aperto con un puntuale racconto della storia del problema βHCH nel Lazio da parte dei rappresentanti della Asl Roma 5 e dell’associazione Retuvasa.
La seconda giornata dell’evento si svolgerà a Colleferro, origine dell’inquinamento della Valle del Sacco, con la partecipazione delle autorità locali e una visita guidata da parte di Alberto Vallerani di Retuvasa (riservata ai partecipanti del progetto) che in una nota dell’Associazione dichiara: “il progetto è stata per noi un’occasione molto importante di comunicazione, permettendoci di condividere gli studi e le ricerche che da anni portiamo avanti, attraverso un dialogo di confronto tra cittadini, associazioni e amministratori locali per seguire le conseguenze di questa contaminazione, capirne la reale portata e porvi, per ciò che è possibile, rimedio. L’attività della rete Lindanet costituisce un esempio di come le problematiche relative all’inquinamento dei territori, alla contaminazione delle matrici ambientali richieda la massima collaborazione, tra pubbliche amministrazioni, istituti di ricerca, cittadinanza attiva senza nessuna preclusione attraverso i confini che dividono i diversi paesi; questa collaborazione è particolarmente importante a livello europeo”.
nota stampa a cura della Rete per la Tutela della Valle del Sacco