Lampa Faly. È questo il titolo della mostra d’arte allestita dal maestro Alfio Borghese nella sala museo di piazza San Francesco a Boville Ernica. L’esposizione, che vede il patrocinio dell’Amministrazione comunale, verrà inaugurata domenica pomeriggio 4 dicembre 2022, a partire dalle ore 17, e sarà visitabile al pubblico fino al 18 dicembre. “Siamo lieti di ospitare nella nostra magnifica sala un altro importante appuntamento con l’arte e la cultura a firma del maestro Borghese – hanno detto alla vigilia del vernissage il sindaco Enzo Perciballi e la consigliera delegata al Turismo e al Centro storico, Martina Bocconi. – Invitiamo i concittadini a partecipare numerosi all’inaugurazione di un’esposizione che ci permetterà di conoscere una parte di mondo, l’Africa, affascinante e misteriosa al tempo stesso e di entrare in contatto, attraverso gli occhi e il pennello dell’artista, con usi e rituali a noi sconosciuti”.
L’AUTORE E LA MOSTRA
Senegalese, cantante di strada dalla voce potente e trascinante. Lampa è un giovane dallo spirito libero e cosmopolita, trasferitosi in Italia con il desiderio di comunicare il suo mondo interiore e confrontarsi con una realtà che gli può offrire “luci” e opportunità. I quadri esposti raccontano la sua Africa – un continente in veloce e inesorabile trasformazione – di cui coglie i tratti primordiali e più genuini, aspetti di una cultura destinata ad essere presto fagocitata dall’inesorabile processo di globalizzazione. Tele coloratissime e di impatto, dall’espressione originale e variegata ove si percepiscono influenze di varia natura dell’astrattismo occidentale ma anche evidenti elementi di una pittura simbolista e spirituale, quest’ultima più personale e genuina. Egli tratta gli aspetti della società tribale – rituali di natura cerimoniale e religiosa solo apparentemente ripetitivi – con un linguaggio carico di significati, modulati da remoti stilemi antropomorfi. Un mondo pieno di colori, quello raccontato da Lampa, ove spesso la donna, da lui stilizzata, generalmente impegnata nel sostentamento del nucleo familiare, è colta nelle mansioni del suo gravoso destino esistenziale, con slanci anatomici che rimandano ai tipici dipinti di matrice etnica resi qualche volta materici mediante sovrapposizioni di stoffe e tessuti policromi. I personaggi della tradizione locale – stregoni, chiaroveggenti, musici – sono i protagonisti dei suoi dipinti da sempre riferimento di una società destinata all’oblio ma ad eternarsi nei fotogrammi pittorici di questo artista.