Di seguito pubblichiamo integralmente e senza modifiche la nota stampa inviata a questa redazione dalle associazioni Anagni Viva e Diritto alla Salute:
Tempo di elezioni comunali, ora il quadro è completo.
Per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione diretta del Sindaco di Anagni, votazione che avverrà nei prossimi giorni 14 e 15 maggio, si sfideranno quattro coalizioni, con circa 500 cittadini candidati, capeggiate dai candidati sindaci Daniele Natalia, Alessandro Cardinali, Luca Santovincenzo, Danilo Tuffi.
Sono già passati cinque anni dalle ultime elezioni comunali e ancora riecheggiano nelle nostre orecchie gli slogan e le promesse elettorali che erano soprattutto incentrate, all’epoca, sul miglioramento delle catastrofiche condizioni dei servizi sanitari e dell’ambiente nel territorio di Anagni. Facendo una rapida riflessione su quello che abbiamo vissuto in questi ultimi cinque anni possiamo riconoscere senza dubbio che la situazione, in questi settori, è notevolmente peggiorata.
Per quel che riguarda i servizi sanitari afferenti il nostro ex ospedale l’auspicato potenziamento dell’ex pronto soccorso non c’è stato, neanche la diagnostica è migliorata vedi alla voce mammografo pagato dai cittadini. Abbiamo chiesto almeno la riapertura dell’ambulatorio oncologico a beneficio dei tanti nostri concittadini vaganti per le terapie antitumorali. All’opposto invece ultimamente si fanno sempre più insistenti le voci su un ulteriore ridimensionamento dei pochi servizi ancora esistenti. Voci che storicamente si sono puntualmente realizzate.
Per quel che riguarda la situazione dell’ambiente, a fronte delle rivendicazioni da parte industriale di procedure più snelle per l’installazione di nuovi impianti, nulla si è mosso per il piano di risanamento della Valle del Sacco sempre in procinto di partire, per il funzionamento del depuratore e, soprattutto, per un controllo rigoroso delle emissioni inquinanti, come testimoniato dalla quotidiana schiuma che scorre nei nostri corsi d’acqua. A maggior ragione e preoccupazione se pensiamo all’imminente entrata in funzione del biodigestore da 84 mila tonnellate. Senza parlare delle monnezze varie sparse per il territorio a cominciare dalla ex polveriera di cui ancora non è chiara la vocazione.
Dobbiamo quindi osservare l’inutilità delle promesse elettorali che, almeno qui ad Anagni, servono solo a peggiorare le cose. Sicuramente da oggi i candidati ricominceranno a promettere il potenziamento dei servizi sanitari se non addirittura, come il ponte sullo stretto, l’apertura dell’ospedale o anche nuove fabbriche votate alla produzione ecologica o, per meglio dire, green che risanano il nostro ambiente. Sarebbe auspicabile quindi invitare i candidati a moderare slogan e promesse di mari e monti per concentrarsi su un’analisi realistica della situazione. Quindi darci una visione complessiva, compiuta e sincera di come vorrebbero trasformare Anagni nei prossimi cinque anni. Sarebbe bello, ma impossibile lo sappiamo! E allora via con le nuove promesse elettorali a tutta birra e chissà se… fra cinque anni l’ospedale sarà definitivamente chiuso e l’Ambiente irrimediabilmente devastato, visti i precedenti.