Giovanissimo, ma già con alle spalle un trascorso politico di tutto rispetto; la sua prima vera e propria esperienza amministrativa la inizia nel 2018 da quando, eletto nelle fila di Forza Italia, va ad occupare un posto in consiglio comunale tra gli scranni della minoranza al fianco di politici vecchio-stampo quali Franco Collalti e Maurizio Berretta.
Iscritto al PDL nel 2008, è stato presidente comunale, provinciale (2013-2015), regionale (2016-2018)e vicenazionale (2018-2019) di Forza Italia Giovani; nel 2019 lascia Forza Italia e nel 2021 si iscrive alla Lega. Nello stesso anno viene eletto al consiglio provinciale (primo nel centrodestra) e viene nominato presidente del Consiglio provinciale.
Lui è Luca Zaccari, e a Ferentino è conosciuto non solo per il suo impegno civico ma anche per essere un brillante giovane imprenditore nel settore delle nuove tecnologie e della ricerca nel settore agricolo.
anagnia.com l’ha incontrato, e gli ha porto alcune domande. E Luca non si è lasciato sfuggire l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa…
Mancano pochi giorni alla chiamata alle urne dei cittadini di Ferentino; un percorso irto e difficoltoso, quello che ha portato alla presentazione delle liste e delle rispettive compagini. In particolare per chi, come Lei, fa riferimento ad un’area politica che non è propriamente di centrodestra. Come ha maturato la decisione di schierarsi nella coalizione che fa capo al candidato sindaco Piergianni Fiorletta?
Ferentino 2030 è una coalizione civica. È noto a tutti che abbiamo provato a costruire un polo alternativo, non è stato possibile. Come gruppo abbiamo dovuto fare una valutazione che riguardasse i 3 candidati in campo ed abbiamo scelto l’uomo che potesse rappresentare esperienza ed equilibrio, una squadra giovane con un regista esperto.
Ci può aiutare a capire come mai il centrodestra non ha presentato un proprio candidato? Eppure a Ferentino quest’area politica appare piuttosto rappresentata…
Il centrodestra semplicemente in Città manca di uomini. L’unico gruppo esistente dell’intero centrodestra è quello della Lega, il resto è rispettabilissima ma sparuta rappresentanza.
Lei – addirittura – era arrivato a proporsi personalmente quale candidato a sindaco del centrodestra; perché, poi, non se n’è fatto più niente?
Perché nessuno voleva mettere il timbro sulla partita di Ferentino. Mi ero proposto perché ritenevo che una figura giovane ma con un discreto percorso politico potesse aggregare e giocarsi una partita. Sono saltate due riunioni provinciali del centrodestra, non c’era volontà di prendere una decisione.
Parliamo di futuro della città: qual è il Suo programma politico? Quali le ricette per dar modo a Ferentino di crescere e affrontare le sfide che l’attendono?
Ferentino ha bisogno di seguire l’onda turistica che ci sarà con il giubileo, bisogna lavorare per intercettare il turismo da Napoli a Roma o viceversa, sfruttare questa grande occasione per pensare finalmente in questo modo lannostra Città. Commercio, sicurezza, politiche giovanili, abbiamo bisogno di uno scatto in avanti sfruttando le opportunità del PNRR. C’è da lavorare, miglioreremo il posto in cui viviamo.
Nel corso di questa campagna elettorale l’ex sindaco di Ferentino Antonio Pompeo ha più volte e in più circostanze indirizzato i suoi appelli anche ad un elettorato tradizionalmente differente dal suo, in particolare verso gli elettori dell’area di centrodestra; qual è il Suo giudizio al riguardo?
Ognuno è libero di rivolgersi a qualsiasi pubblico voglia, le scelte le giudicano sempre e solo gli elettori. Credo però che la volontà di andare senza simboli di partito fosse unanime sulla scena politica locale. Magari ricordo male…