Il Premio Internazionale Grandi Artisti Luigi Centra nasce nel 2014 a Stra lungo la Riviera del Brenta e s’impone presto all’attenzione nel suo standing di partecipanti e, non di meno, negli obiettivi di valorizzazione del concetto di bellezza inteso come valore culturale e sociale fondamentale nella qualità della vita delle persone.
Lui, Luigi Centra – ambasciatore nel mondo della pop-art americana – è riconosciuto da molti con l’appellativo di Gulliver dell’arte: un vero e proprio globetrotter che dispensa il suo estro artistico e la sua grande carica umana in giro in ogni contenente.
E non poteva esserci luogo più appropriato della città di Stra – centro dell’area metropolitana di Venezia – per avviare un premio d’arte che, appena divenuto adulto, ha cominciato anch’esso a girare il mondo, quasi come l’artista che lo rappresenta. Ecco, allora, il Premio Internazionale Grandi Artisti Luigi Centra tornare nella giornata di ieri di nuovo in Ciociaria dopo una recente edizione tenutasi nella città di Rosario in Argentina. Questa volta siamo nella privilegiata città di Veroli.
La città di Stra (dove nasce il Premio) è sinonimo del viaggiare, il suo toponimo deriva dal significato latino di “strada lastricata” e nell’antica Roma era luogo di passaggio della strada Emilia di Marco Emilio Lepido che congiungeva Padova con l’importante centro di Aquileia. Stra è oggi terra di ville patrizie veneziane, di arte, cultura e turismo.
Rosario è una delle più grandi metropoli argentine ed ha dato, tra l’altro, i natali ad un’icona universale della libertà come Che Guevara e, per il mondo degli sportivi, anche ad un grande campione del calcio mondiale come Lionel Messi.
E Veroli? Veroli è città storica che ha accolto per la vita Luigi Centra cittadino del mondo. E’ la sua seconda città (la prima anagraficamente è Carpineto Romano), il suo buen retiro quando stanco del viaggiare ama tornare nel calore famigliare. Ieri, rappresentata nella splendida sala della Galleria Catena dall’assessore alle Politiche giovanili Patrizia Viglianti e dalla delegata alla cultura Francesca Cerquozzi, la città di Veroli ha celebrato persone speciali dedite all’arte e alla bellezza evidenziandone la straordinaria potenza divulgativa che non conosce confini geografici e/o barriere ideologiche.
Otto statuette raffiguranti la Dea Alata, simbolo del sacrificio per la vittoria e della leggerezza del vento, sono state consegnate – con attestato al Premio – ad altrettanti artisti che hanno raccontato al pubblico presente in sala il rispettivo impegno per arrivare al successo nei diversi campi dell’arte, delle professioni e, in generale, della vita. Mirabile il dialogo con ciascun artista da parte della splendida conduttrice Monia Palmieri.
Tra i premiati la bravissima Claudia Manari – autrice di programmi di successo RAI come Unomattina Mezzogiorno Italiano, Quelle brave ragazze – che ha raccontato dell’evoluzione della TV al tempo del Covid; lo scultore prof. Romano Orgiti le cui opere, oltre che nella natia città di Alatri, si ammirano in collezioni pubbliche e private di mezzo mondo; la danzatrice – docente Antonella Monaco, il giovanissimo Alessio Errico, lo scrittore Nicola Giampaolo e il travolgente attore popolare Vincenzo Bocciarelli che ha regalato al pubblico un’improvvisazione di grande livello. L’attore regista napoletano Rosario Errico ha trattato con dovizia di riferimenti dei devastanti effetti sugli adolescenti di alcuni pessimi esempi di vita veicolati con leggerezza all’interno di programmi TV; a seguire Daniele Cerioni – una vita in RAI – e, infine, la travolgente sceneggiatrice tedesca Heidrun Schleef già vincitrice di due Nastri d’Argento con Gabriele Muccino e Mimmo Calopresti, del Globo d’Oro con il film Governance-il prezzo del potere di Michael Zampino e protagonista, nel ruolo di sceneggiatrice, nel film la Stanza del Figlio di Nanni Moretti vincitore della Palma d’Oro al Festival di Canne del 2001.
La consegna dei premi è stata a cura del direttore artistico Angelo De Cave, del presidente architetto Antonio Centra, dei rappresentanti del comune di Veroli e, immancabilmente, del maestro Luigi Centra, padrone di casa, sempre carico entusiasmo e gratitudine verso l’arte e il dono incommensurabile della vita.
Una gran bel pomeriggio di cultura, di arte e promozione del territorio che ha visto – in tal senso – anche la presenza indiretta della città di Anagni con l’esposizione in bella vista del manifesto celebrativo dei “Sessanta anni di Pop Art” nell’evento-mostra svoltosi a Casa Barnekow con il sottotitolo “ Washington Galleria d’Arte Moderna The Popolar Image Aprile 1963 – Anagni, Casa Barnekow , The Popular Art di Luigi Centra Aprile 2023” con grande successo di pubblico e critica.
articolo e foto a cura del dott. Nello Di Giulio