Una pratica molto comune ma anche un esempio di inciviltà, in Italia come in molti dei Paesi in cui la mobilità elettrica sta pian piano prendendo piede, che non risparmia certo neanche la città di Anagni dove da alcuni mesi sono presenti diversi “stalli”, ovveri gli spazi riservati alle auto “a pila” perché possano rifornirsi: è quella che deriva dall’occupazione abusiva di detti stalli da parte di vetture con motore endotermico.
Sono sempre di più, in questi ultimi tempi, i nostri lettori possessori di veicoli elettrici che si rivolgono al nostro giornale per segnalare questa cattiva abitudine: “già le colonnine di ricarica in città non sono molte, se poi i posti auto dotati di spina di ricarica vengono occupati abusivamente da vetture a motore, per i possessori di auto elettrica la situazione si fa insostenibile“, scrive un nostro affezionato lettore che vive nella zona della Cattedrale di Anagni. Già alcune settimane fa anagnia.com aveva fatto luce sul problema, raccontando l’odissea di un automobilista alla disperata ricerca di un punto di ricarica libero. Il malcapitato, alla fine, si era visto costretto a desistere nell’impresa in quanto i posti in questione erano tutti occupati da veicoli a motore o da veicoli elettrici che già da diverse ore avevano concluso il ciclo di ricarica.
Eppure – nel nostro paese – dal gennaio 2017 vige una legge che norma l’utilizzo degli stalli dedicati ai veicoli elettrici – e di conseguenza i casi di abuso. Si tratta della modifica all’articolo 158 del Codice della strada, introdotta dal DL 257 del 16 dicembre 2016. L’articolo contiene l’elenco delle soste e delle fermate vietate in spazi riservati a utilizzo esclusivo, di fatto equiparando l’occupazione indebita delle aree riservate alla ricarica a quella, ad esempio, delle aree dedicate ai veicoli per portatori di handicap. In particolare, “gli stalli adiacenti a un charging point sono aree riservate alla sosta di veicoli in ricarica, dunque tutti quei mezzi elettrici e non, che si fermano o sostano in questi stalli senza usufruire del servizio, o per un tempo superiore a quello destinato al rifornimento, sono da considerarsi in divieto di sosta e vanno incontro a sanzioni amministrative che possono andare da 85 a 338 euro per i veicoli a quattro ruote (da 40 a 164 euro qualora si tratti di ciclomotori o mezzi a due ruote), con anche la possibilità di rimozione da parte degli organi di polizia“.
A differenza di quanto accade per chi occupa le aree destinate ai disabili, ai veicoli di pubblica utilità (taxi e bus) o ai mezzi di soccorso, per chi occupa senza averne diritto gli stalli destinati alle vetture in ricarica non è tuttavia prevista la decurtazione di punti dalla patente.
Chissà quanto altro tempo ancora dovrà passare prima che gli automobilisti anagnini imparino a parcheggiare senza mancare di rispetto alle regole…?