articolo e foto di Sante De Angelis
Nicola Gratteri ha fatto tappa a Ferentino, accolto in pompa magna dalla maggior parte delle autorità provinciali di Frosinone, dal Sindaco Piergianni Fiorletta, dal Vescovo Ambrogio Spreafico e soprattutto da moltissimi giovani studenti che hanno assiepato l’aula magna. Il giudice Nicola Gratteri è stato presente presso il palazzo Martino Filetico di Ferentino per presentare il suo ultimo libro “Il grifone”. È tornato con piacere in terra ciociara, per la medesima iniziativa di pochi mesi fa a Frosinone, ma la sua “prima” volta fu il 4 dicembre 2010 quando ricevette ad Anagni, il Premio Internazionale Bonifacio VIII dall’Accademia Bonifaciana.
Gratteri, nato nel 1959 a Gerace in provincia di Reggio Calabria, è l’attuale Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ed uno dei magistrati più impegnati nella lotta alla ‘ndrangheta e vive sotto scorta dall’aprile del 1989. Salvato per caso ad un attentato dinamitardo nei suoi confronti, è una delle figure che meglio conosce i meccanismi delle tre diverse mafie che prosperano in Italia, Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta. Ha coordinato importanti indagini sulla criminalità organizzata (tra queste quella relativa alla strage di Duisburg) e sulle rotte internazionali del narcotraffico. Con Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo, ha scritto numerosi libri tra cui: Fratelli di sangue (Pellegrini 2006), La malapianta (Mondadori 2010), La giustizia è una cosa seria (Mondadori 2011), Male lingue (Pellegrini Editore 2014), Oro bianco (Mondadori 2015), Padrini e padroni (Mondadori 2016), L’inganno della mafia (Rai-Eri, 2017), Fiumi d’oro (Einaudi 2017), La rete degli invisibili (Mondadori 2019) e con Antonio Nicaso Non chiamateli eroi (Mondadori 2021) e Il grifone. Come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘ndrangheta (Mondadori 2023).
Durante la presentazione del libro ha detto: ”Il grifone, scritto con il professor Nicaso, è la punta avanzata di quello che sono e saranno le mafie. È un libro, se vogliamo, azzardato perché prospetta e previene quello che pensiamo possa accadere nei prossimi anni. Le mafie oggi sono in grado di pagare degli hacker, per costruire nuovi WhatsApp, Telegram per parlare tra di loro. Sono in grado di assoldare esperti informatici anche stranieri per fare transazioni, in un quarto d’ora, in tre paesi diversi del mondo. Questo fa capire il grande salto di qualità che la mafie stanno facendo e soprattutto, ci fa capire che dobbiamo essere al passo con i tempi sul piano tecnologico. Oggi noi compriamo un telefonino di 1000 € e lo stesso, tra sei mesi, sarà superato. Quindi se entriamo nell’ottica della velocità con cui l’informatica cambia, muta, si evolve e non investiamo in tecnologia, noi non riusciremo più seguire e inseguire le mafie”.
In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d’incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista.
Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall’antica omertà, ma dall’anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro.
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la ‘ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa.
In questo peculiare processo di ibridazione, la ‘ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell’ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell’arte del mimetismo e della metamorfosi.
Così lo ha presentato il sindaco di Ferentino, Piergianni Fiorletta: “il dott. Gratteri è sicuramente una personalità di spicco nel panorama della magistratura impegnata nella lotta alle mafie. Protagonista di una intensa attività di contrasto al narcotraffico internazionale, il magistrato ha rivestito un ruolo essenziale nella lotta alle cosche criminali negli ultimi 20 anni, fin dal suo impegno come sostituito procuratore in Calabria. Inoltre va sicuramente citata e tenuta in grande considerazione l’attività di saggista che, con grande passione, il dott. Gratteri affianca a quella di magistrato. Ciò a dimostrazione di quanto sia importante, oltreché l’impegno lavorativo, anche quello dedito alla divulgazione, facendo si che, sia le vecchie che le nuove generazioni, acquisiscano coscienza riguardo i problemi che maggiormente attanagliano la nostra società”.
Ai saluti istituzionali del sindaco Piergianni Fiorletta e della dirigente scolastica dell’Iis “Martino Filetico” Sara Colatosti ha fatto seguito poi il dialogo tra il dottor Nicola Gratteri e la giornalista Laura Collinoli sul libro “Il Grifone” edito da Mondadori per la collana “Strade Blu”.