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    Home » Una vita per il lavoro, l’impegno civile e la valorizzazione dei giovani talenti: l’intervista a Marco Franceschetti
    Cultura e spettacoli

    Una vita per il lavoro, l’impegno civile e la valorizzazione dei giovani talenti: l’intervista a Marco Franceschetti

    il talent-scout anagnino si racconta ad anagnia.com: dalla passione per la danza e l'organizzazione di eventi alle vicende personali, che l'hanno portato ad essere la persona che è oggi
    9 Maggio 20246 Mins Read
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    Marco Franceschetti
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    Un po’ brillante e serio imprenditore, un po’ solerte e volenteroso attivista; e ciò che resta del suo tempo e delle sue energie Marco Franceschetti lo dedica al mondo della danza e alla scoperta di giovanissimi talenti, cause per le quali ha sempre dato – negli anni – un significativo contributo, avendo sempre giocato un ruolo chiave nella promozione di ballerini emergenti. I tanti riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera e gli altrettanti attestati di stima dispensati nei suoi confronti riflettono la sua dedizione alla valorizzazione del talento giovanile.

    “Anagni? È la mia città, il luogo che ho sempre considerato il più bello del mondo, come se da qui tutto nascesse e qui tutto sia destinato a tornare”, dice della sua città natale. “Gli anni passati a lavorare nel settore immobiliare, oggi il mio principale impiego – spiega Marco ad anagnia.com – sono stati per me una grande fortuna: mi hanno fatto conoscere da vicino ogni angolo e la straordinaria bellezza del centro di Anagni e delle sue campagne, organizzate in straordinarie comunità, pronte a stringersi intorno a ciascuno nel momento delle difficoltà”.

    “L’impegno nelle associazioni e nell’organizzazione di grandi eventi – aggiunge Marco – è stato invece un modo per restituire qualcosa alla città: da Dance Explosion, manifestazione giunta ormai alla sua dodicesima edizione che ha avuto il merito di far conoscere il nome di Anagni a tanti illustri personaggi del mondo della danza, al progetto Art&Moda che, con la produzione di un calendario, ha avuto il merito di lanciare artisti e produttori locali al grande pubblico, esaltandone le creazioni come figlie dell’estro creativo degli anagnini”.

    “Negli anni – si racconta Marco ad anagnia.com – ho ampliato molto il raggio d’azione di questo genere di attività, partecipando ad esempio a talent-scout che hanno sempre avuto l’obiettivo di dare opportunità a chiunque sentisse il bisogno di esprimersi, senza sentirsi costretto nel mondo della provincia, ma sentendosene al contrario un figlio privilegiato. Ma l’impegno più importante e recente per la mia città è quello dell’ultimo anno ovvero la gestione delle bike elettriche: il primo passo e il primo impegno verso una più ampia visione di mobilità sostenibile in città. Anche in passato avevo pensato di accrescere questo impegno mettendo al servizio della pubblica amministrazione il mio tempo e le mie competenze; tuttavia è solo con l’amministrazione di Daniele Natalia che ho avuto la conferma che un ruolo politico possa rappresentare un valore per una città.


    Marco, come e quando hai iniziato a occuparti di giovani talenti?

    Il mio lavoro è iniziato per gioco con la convocazione in uno studio televisivo. Molti non sanno che la mia prima esperienza di casting fu proprio ad un provino al Grande Fratello, circa 15 anni fa. In quell’occasione superai le fasi preliminari per passare a quelle finali. In quel periodo, però – ahimè – la vita mi mise di fronte ad un bivio: la popolarità o la famiglia. Io – ovviamente – scelsi la famiglia e rinunciai a quel sogno. Ma non mi sono mai pentito di quella scelta.

    Che consigli daresti ad un giovane che vuole intraprendere la tua stessa carriera?

    Entrare nel mondo dello spettacolo oggi è molto difficile; a volte non si premia il talento ma la raccomandazione. Il primo consiglio in assoluto che mi sento di dare è essere se stessi e studiare sempre, per migliorarsi. E, ancora: informarsi, aggiornarsi costantemente, crescere come persona e come professionista.

    Quali sono le persone che vuoi ringraziare per esserti state vicine in tutti questi anni?

    La mia famiglia, in primis, e un caro amico, Tony, che ora non c’è più: fu lui a darmi consigli importanti di cui, ancora oggi, faccio tesoro nei momenti di bisogno.

    Di cosa si occupa un talent-scout?

    Principalmente, si occupa di reclutare talenti nel mondo dello show-business, di formarli e di dare loro sbocchi lavorativi e/o contratti di formazione. Inoltre, prende contatti con programmi TV e agenzie dello spettacolo per dare uno sbocco lavorativo alla persone che si affacciano per la prima volta nel mondo della TV e di questo tipo di Arte. Il mio lavoro consiste nel procacciare talenti; sono sempre alla ricerca dei profili richiesti che vanno per la maggiore, studio i loro talenti, provo a valorizzarli, inoltre realizzo materiale pubblicitario, mi occupo di marketing e cerco di carpire quale successo si può avere con la richiesta del mercato attuale.

    Da cosa ti accorgi se un ragazzo o una ragazza ha talento per emergere?

    Ogni persona è diversa dagli altri, anche perché ognuno ha un passato diverso di vita che segna e cambia i caretteri e molte volte i sogni si lasciano nel cassetto per non voler ricevere un “no”. Ma – per come la penso io – i “no” sono soltanto dei “sì” rimandati.

    Ci sono stati momenti difficili durante la tua carriera? Quale – tra questi – è stato più difficile da gestire e superare?

    Il casting per il Grande Fratello, li rinunciai personalmente per una mia scelta personale legata alla mia famiglia e a mio padre, che ringrazierò sempre e mi guida ancora oggi. Non esiste una situazione semplice, ognuna di essa va studiata, riflettuto e poi arriva la soluzione e se non c’è si trova altro e si va avanti.

    Invece il momento più bello?

    Certamente l’esperienza in Nicaragua; alcuni anni fa mi trovai lì per un evento di moda. Vedere una cultura diversa, confrontarsi e fare tesoro con molti importanti personaggi internazionali della moda mi ha riempito il cuore. In quell’occasione il nostro Paese si posizionò tra i primi 10 e portammo a casa un bel risultato.

    Come si riconosce e coltiva un talento?

    È un mondo particolare, sta sparendo il talento per i teatri e prende sempre piu piede quello legato alla TV, e a tutto quello che essa genera. Ma un talento si riconosce comunque dall’emozione che trasmette con la sua Arte e si coltiva solo studiando con l’appoggio e il sostegno – ovviamente – delle persone più care. Molte volte si deve rinunciare alla quotidianità, i sacrifici costano ma portano risultati.

    Che musica ascolti, che cosa stai leggendo e quali sono le pellicole più amate?

    Ascolto ogni tipo di musica, leggo molti libri sulla comunicazione e sul migliorarsi, prima se stessi, per poi trasmettere al prossimo la sicurezza che abbiamo. Non ho un genere preferito, preferisco in questo periodo i corsi di aggiornamento per un nuovo progetto che sto portando avanti. Formare per se stessi, perché solo formandosi costantemente si possono raggiungere i sogni e conquistare le vette più alte; ma per riuscirci bisogna crederci, darsi degli obiettivi giornalieri e tirare dritti, fino alla meta.

    Ultima domanda, Marco; ci spieghi come fai a conciliare la tua professione di consulente immobiliare con la tua passione per gli eventi?

    Il mio segreto: sono abbastanza bravo nel saper gestire il mio tempo, ottimizzandolo, programmando le cose da fare, dandomi delle scadenze. E – soprattutto – non lasciare mai nulla al caso.

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