Ancora due tentativi di suicidio nel frusinate, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, riportano alla luce l’emergenza sanitaria e sociale che attanaglia la Ciociaria.
Scampata alla morte una 15enne a Settefrati
Nel tardo pomeriggio di ieri, 19 giugno 2024, a Settefrati, una ragazzina di appena 15 anni ha ingerito una massiccia dose di farmaci nel tentativo di togliersi la vita. Un gesto estremo che per fortuna non è stato fatale grazie all’intervento tempestivo dei soccorritori. La minore è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Cassino per le cure del caso.
Tentato suicidio anche a Ceccano: salvo un 68enne
Sempre nel pomeriggio di oggi, a Ceccano, un uomo di 68 anni ha tentato di togliersi la vita. Anche in questo caso, l’intervento tempestivo del 118 è stato provvidenziale. L’uomo è stato trasferito al reparto di SPDC di Cassino.
9 suicidi in 40 giorni: laprovincia di Frosinone in ginocchio
Sono già nove i suicidi registrati in Ciociaria da inizio maggio, ben sei dei quali hanno riguardato giovani tra i 16 ed i 34 anni. Un dato drammatico che evidenzia la profonda sofferenza che attanaglia la regione, soprattutto i più fragili.
Manca la rete di supporto: silenzio assordante dalle istituzioni
Da settimane si denuncia la carenza di una rete di supporto per le persone in difficoltà, in particolare per i giovani. Il sistema sanitario e assistenziale, già messo a dura prova dai tagli, dalla chiusura di reparti e dalla carenza di personale, non è in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni crescenti della popolazione.
Urgente un piano d’azione: 40 psichiatri e 20 neuropsichiatri infantili necessari
Secondo le stime di Agenas, in provincia di Frosinone servirebbero almeno 40 psichiatri nelle strutture ospedaliere e 20 neuropsichiatri infantili. Numeri ben lontani da quelli reali, con un sistema al collasso che sta lasciando migliaia di famiglie sole ad affrontare le proprie sofferenze.
Un appello accorato per salvare vite umane
La speranza è che le tragedie di oggi scuotano le coscienze e spingano finalmente i decisori ad agire. Serve un impegno concreto per rafforzare la rete di supporto psicologico, investire nel sistema sanitario e assistenziale e garantire il diritto alla salute per tutti. Solo così si potrà spezzare questa catena di dolore e salvare vite umane.