Proprio quando sembrava che le polemiche fossero state messe da parte ecco che torna a fare capolino la querelle relativo alla XXVI edizione del Palio di San Magno che quest’anno si svolgerà in forma inedita e senza la partecipazione delle contrade coordinate dall’Associazione Interparrocchiale Anagni Medioevale.
La cerimonia dell’imbussolamento della XXVI edizione ha avuto luogo ieri – martedì 3 settembre 2024 – nella Sala della Ragione, alla presenza di tutti gli organizzatori coinvolti e delle autorità competenti.
“Secondo la tradizionale cerimonia e con l’aiuto di due bellissime fanciulle, Martina e Anastasia, che ringraziamo, abbiamo abbinato cavalieri e contrade”, scrive l’assessore alla Cultura Carlo Marino su Facebook.
Questi gli abbinamenti:
fantino Torroni / contrada Tofano;
fantino Quarmi / contrada Castello;
fantino Finocchio / contrada Tufoli;
fantino Orlandi / contrada Trivio;
fantino Desiderati / contrada Colle S.Angelo;
fantino Sauli / contrada Cellere;
fantino Tasciotti / contrada Piscina;
fantino Boccitto / contrada Valle;
fantino Versi / contrada Portario;
fantino Stroveglia / contrada Torre.
“Con immenso affetto ringrazio tutti i Cavalieri, gli amici Alessio e Massimo, tutti i consiglieri, la PRO LOCO e tutte le persone che si stanno dando da fare perché anche questa edizione del Palio sia bella e avvincente, come quelle degli anni scorsi – prosegue l’assessore – ringrazio tutti coloro che in questi giorni ci stanno chiamando, per sapere come si svolgerà il Palio e offrire disponibilità a collaborare: è in momenti come questi che apprezzo ancora di più il nostro senso di appartenenza: una comunità che collabora è una comunità che cresce. Ed è in queste occasioni che l’impegno profuso viene ripagato. Ci vediamo al Palio e vinca il migliore“.
Manco il tempo di pubblicare il post, che subito – dopo pochissimi minuti – l’Associazione Interparrocchiale Anagni Medioevale pubblica questo comunicato:
“Anagni e il Palio, cronaca di una Città ferita”: la nota del Partito Democratico di Anagni
La cattiva gestione delle festività ad Anagni non suscita sorpresa. Purtroppo è nella norma.
E’ la inevitabile conseguenza e la plastica dimostrazione di un’ Amministrazione comunale di centrodestra, a guida Natalia, che non ha nessuna capacità gestionale della cosa pubblica e procede in modo improvvisato e occasionale.
Una deprecabile condizione a tutti nota, non da oggi, ma già dai tempi del suo primo insediamento. Così, in questa vicenda del Palio, dove si spezza clamorosamente il rapporto tra Contrade e Amministrazione, emerge, definitivamente, un’amministrazione dalla doppia faccia: quella della disponibilità cortese e affabile che vince le elezioni, quella dell’arroganza, della prepotenza e della tracotanza quando si scontra con i cittadini.
Qual è dunque quella vera?
Per ora questa schizzofrenia fa vincere l’oscurantismo assoluto e la totale decadenza dei comportamenti degli Amministratori comunali del centrodestra che, purtroppo, danneggia Anagni, che è stata, e avrebbe dovuto continuare ad essere, la “Capitale” degli Ernici.
La conseguenza di tutto ciò e’ ormai tristemente nota: un Palio senza le contrade, senza le sfilate, senza i contradaioli.
I cavalieri gareggeranno individualmente e non più come rappresentanti delle contrade, privando la manifestazione di quella sana caratteristica di competizione e di rivalità.
Un’altra occasione in cui questa Amministrazione affossa, in una tombale nullità, un’antica e prestigiosa Città come la nostra.
Le lamentele, le critiche di ogni genere, le proteste nei confronti dell’Amministrazione sono molte in queste ore. Eppure questa Amministrazione ha goduto alle elezioni di una riconferma ampia.
Nonostante questo consenso però, non è sta capace di ricucire, spiegare le proprie ragioni, dialogare con le contrade e i contradaioli, creando una separazione e una divisione che ferisce l’intera Città. Un colpo assestato nel campo della cultura e su una manifestazione che è identitaria per la Città e quindi dovrebbe unire e non frammentare. Una capacità politica che, evidentemente, questa Amministrazione di centrodestra non ha più. O forse non ha mai avuto.