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    Home » Falsi certificati medici: indagine “Invalidus 2” smantella sodalizio criminale
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    Falsi certificati medici: indagine “Invalidus 2” smantella sodalizio criminale

    cinque arresti tra Roma e provincia per associazione a delinquere, corruzione e falsità ideologica: quattro sono medici, uno è il titolare di un centro di servizi di Albano Laziale
    20 Dicembre 20243 Mins Read
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    Carabinieri NAS in azione

    Cinque misure cautelari per falsi certificati medici

    Nella mattinata di oggi, i Carabinieri del NAS di Roma hanno eseguito cinque misure cautelari personali, poste agli arresti domiciliari, nei confronti di quattro medici e del titolare di un centro servizi di Albano Laziale. I provvedimenti, emessi dal G.I.P. del Tribunale di Velletri su richiesta della Procura della Repubblica, rappresentano un ulteriore sviluppo dell’indagine denominata “Invalidus 2”.

    L’operazione ha portato alla disarticolazione di un sodalizio criminale, accusato di truffare l’INPS attraverso il rilascio di false certificazioni mediche in cambio di denaro. Questa attività illecita aveva lo scopo di ottenere benefici economici come l’indennità di accompagnamento o l’assegno ordinario di invalidità, spesso senza che gli utenti sottoposti ai controlli presentassero le patologie richieste.

    La rete del centro servizi

    Un sistema organizzato per massimizzare i guadagni

    Il fulcro delle operazioni era un centro servizi, descritto dagli inquirenti come il punto d’incontro tra domanda e offerta. Qui il titolare del centro gestiva le pratiche, collaborando con i medici per ottenere il massimo ritorno economico. Le certificazioni venivano redatte su carta intestata delle strutture sanitarie pubbliche, conferendo loro un’apparenza di legalità e ufficialità.

    Ogni certificato aveva un costo che variava tra i 150 e i 200 euro, pagati dai clienti che si affidavano a questa rete per bypassare i normali iter medici. L’indagine ha ricostruito le dinamiche del sistema, monitorando attentamente i flussi tra il centro servizi, i medici e i pazienti coinvolti.

    Le accuse e le responsabilità

    Corruzione, falsità ideologica e truffa all’INPS

    Le accuse formulate nei confronti degli arrestati includono associazione a delinquere, corruzione e falsità ideologica in atti pubblici. Le evidenze raccolte durante l’indagine, condotta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Roma, hanno permesso all’Autorità Giudiziaria di procedere con le odierne misure restrittive.

    Non è la prima volta che un’indagine porta alla luce simili attività criminose. Già nel gennaio 2023, un’operazione analoga aveva portato all’arresto di un medico ortopedico e di un infermiere in pensione, accusati di aver gestito pratiche illecite simili presso un laboratorio di analisi della capitale.

    Ulteriori sviluppi dell’indagine

    Le investigazioni proseguono per accertare altre responsabilità

    L’operazione “Invalidus 2” è solo una parte di un’indagine più ampia coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri, che mira a smascherare ulteriori coinvolgimenti. Le investigazioni condotte dai Carabinieri del NAS sono ancora in corso e potrebbero portare all’identificazione di altre persone implicate in questa rete di illeciti.

    Tuttavia, è importante ricordare che i provvedimenti emessi si collocano nella fase preliminare delle indagini e che, fino a una sentenza definitiva, vige la presunzione di innocenza per gli indagati.

    Un danno per le istituzioni e per i cittadini

    Fiducia pubblica compromessa dal sistema di falsificazioni

    L’emergere di una rete così ben strutturata ha sollevato serie preoccupazioni non solo per il danno economico arrecato all’INPS, ma anche per il discredito gettato sulle istituzioni sanitarie. Questo caso evidenzia come la corruzione possa minare la fiducia dei cittadini nei confronti di servizi essenziali, come quelli sanitari e previdenziali.

    Le autorità competenti, con il supporto dei Carabinieri del NAS di Roma, sono ora impegnate a ripristinare l’integrità del sistema, assicurando alla giustizia tutti i responsabili.

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