Maxi operazione della Guardia di Finanza
Scoperta una frode fiscale da 80 milioni di euro
Un’imponente operazione di polizia economico-finanziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone ha portato oggi all’arresto di sei persone e al sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro. L’inchiesta ha coinvolto 417 società e 181 indagati, smascherando un sistema di fatturazione per operazioni inesistenti che ha generato un’evasione IVA superiore agli 11 milioni di euro.
L’operazione: oltre 200 finanzieri impegnati
Perquisizioni e arresti in tutta Italia
L’attività investigativa, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone, ha impiegato oltre 200 militari distribuiti su 40 reparti della Guardia di Finanza in varie regioni italiane. Su disposizione del GIP del Tribunale di Frosinone, sono stati eseguiti sei arresti domiciliari (quattro in provincia di Frosinone, uno in provincia di Latina e uno in provincia di Sondrio) e numerose perquisizioni mirate a raccogliere ulteriori prove dell’attività illecita.
Il sistema fraudolento scoperto
Un giro d’affari illecito legato alle sponsorizzazioni sportive
Le indagini hanno preso il via dall’analisi di contratti e fatturazioni anomale nel settore delle sponsorizzazioni sportive, in particolare nelle gare automobilistiche di rally. Attraverso la raccolta di dati bancari e finanziari, gli inquirenti hanno identificato oltre mille conti correnti sospetti, utilizzati per movimentare capitali in maniera fraudolenta.
Come funzionava la frode fiscale
Emissione di fatture false e movimentazioni illecite
L’organizzazione si avvaleva di società cartiere, ovvero aziende create al solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti. Queste fatture venivano vendute a imprese realmente operative in vari settori economici, consentendo loro di abbattere i costi imponibili e ottenere indebiti vantaggi fiscali. I bonifici bancari effettuati in pagamento delle fatture false venivano poi restituiti in contanti, con una percentuale trattenuta come profitto dai membri dell’organizzazione criminale.
L’ammontare dell’evasione fiscale
Danni economici per milioni di euro
Secondo le indagini, l’importo totale delle fatture false emesse supera gli 80 milioni di euro, con un’evasione dell’IVA superiore agli 11 milioni di euro. Le somme di denaro venivano fatte transitare attraverso conti bancari e postali, spesso intestati a soggetti compiacenti, per poi essere prelevate in contanti e riconsegnate ai reali beneficiari.
Le accuse e le misure adottate
Reati finanziari e bancarotta fraudolenta
Gli indagati dovranno rispondere di reati quali associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, riciclaggio, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta. Le autorità hanno disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un totale di 40 milioni di euro.
Un’operazione di rilievo nazionale
Indagini in 14 regioni italiane
L’inchiesta si estende su 14 regioni e coinvolge 37 località sparse in tutta Italia. Le autorità assicurano che le indagini continueranno per accertare ulteriori responsabilità e recuperare le somme illecitamente sottratte al fisco.
L’importanza della trasparenza e della legalità
Il rispetto del diritto di difesa
L’operazione della Guardia di Finanza si inserisce in un contesto di forte impegno per la tutela dell’economia legale e la lotta alle frodi fiscali. Le informazioni diffuse nel presente articolo rispettano il principio di presunzione d’innocenza, garantendo agli indagati il diritto di difesa fino all’eventuale condanna definitiva.