Il dolore della comunità per la scomparsa di Moreno Finocchio
Un grave lutto ha colpito la città di Anagni. Moreno Finocchio, 39 anni, residente nel quartiere di Pantanello, è deceduto nella notte presso un importante ospedale romano, dove era ricoverato da venerdì scorso in seguito a un drammatico incidente sul lavoro.
L’uomo, molto conosciuto e stimato, lascia la moglie e tre figli piccoli. La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente l’intera comunità anagnina, che si stringe attorno alla famiglia in questo momento di dolore.
L’incidente nell’officina di Roma
Un tragico destino sul posto di lavoro
Lo scorso venerdì, Moreno Finocchio è rimasto vittima di un incidente mentre si trovava nell’officina di Roma in cui lavorava per conto della ditta di Palestrina presso cui era impiegato da qualche anno. Le dinamiche precise della tragedia non sono ancora state rese note, ma l’impatto dell’accaduto è stato devastante: l’uomo sarebbe rimasto schiacciato tra due autobus, per motivi ora al vaglio delle Forze dell’Ordine.
Trasportato d’urgenza in ospedale, i medici hanno fatto il possibile per salvargli la vita, ma purtroppo le ferite riportate si sono rivelate fatali.
Comunità in lutto
Il dolore di Anagni e il ricordo di Moreno Finocchio
La notizia della sua scomparsa ha gettato nello sconforto la città di Anagni e in particolare il quartiere di Pantanello, dove Moreno Finocchio era molto conosciuto. Parenti, amici e conoscenti lo ricordano come una persona solare, generosa e dedita alla famiglia.
La data delle esequie non è stata ancora fissata, ma si prevede una grande partecipazione per dargli l’ultimo saluto.
Il cordoglio della redazione di Anagnia.com
Vicini alla famiglia in questo momento di dolore
Alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere Moreno Finocchio, giungano le più sentite e affettuose condoglianze da parte della redazione di anagnia.com e di tutti i nostri lettori. Un dolore profondo che segna la comunità anagnina, un addio che lascia un vuoto incolmabile.
