L’inganno telefonico e la paura per il figlio
Il truffatore recita la parte del perito e la vittima crede al finto incidente
Nel pomeriggio del 9 aprile 2025, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frosinone hanno tratto in arresto un ventenne napoletano accusato di aver messo in atto una truffa ai danni di un’anziana donna di Ceccano. Il giovane è stato colto in flagranza di reato mentre, con destrezza e sangue freddo, tentava di sottrarre 1.500 euro in contanti e gioielli per un peso complessivo di 219 grammi, utilizzando la ben nota “tecnica dell’avvocato”.
Il raggiro ha preso il via con una telefonata da un numero sconosciuto. All’altro capo della linea, un uomo riferiva alla vittima – una donna di 72 anni, residente a Ceccano – che il figlio era stato coinvolto in un grave incidente stradale e che una donna, a seguito dell’impatto, risultava gravemente ferita. In un crescendo di tensione, il sedicente interlocutore forniva poi il contatto di un presunto avvocato incaricato di “sistemare” la questione.
La messa in scena e l’arresto
Fingendosi un perito, il truffatore si presenta alla porta per ritirare oro e denaro
In preda al panico, la donna contattava il numero indicato, trovandosi a colloquio con il finto avvocato, il quale – con tono rassicurante ma fermo – le chiedeva 9.500 euro come risarcimento immediato per evitare guai giudiziari al figlio e scongiurare un suo arresto. Quando la donna dichiarava di avere solo 1.500 euro in contanti e dei monili in oro, l’interlocutore le intimava di pesare i gioielli con una bilancia da cucina, per quantificare il valore, annunciandole l’arrivo imminente di un “perito” incaricato del ritiro.
Pochi minuti dopo, il ventenne campano si presentava alla porta, spacciandosi per il delegato dell’avvocato, ritirava il denaro e i preziosi, rassicurando l’anziana e tenendola ancora in collegamento telefonico con il truffatore.
Ma la truffa si è conclusa grazie al pronto intervento dei militari della sezione operativa del NORM, che, avendo avuto notizia del tentativo di raggiro, si erano già posizionati nei pressi dell’abitazione della vittima. Appena il giovane ha messo piede nella casa, è stato bloccato e arrestato, con la refurtiva interamente recuperata e restituita alla legittima proprietaria.
Indagini e conseguenze
Recuperati due cellulari, il giovane si trova ora nel carcere di Frosinone
Nel corso della successiva perquisizione personale, i Carabinieri hanno sequestrato due telefoni cellulari, ritenuti strumenti fondamentali per la realizzazione del reato e ora al vaglio degli inquirenti per verificare eventuali collegamenti con altri casi simili.
L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso la casa circondariale di Frosinone, dove si trova attualmente in attesa di convalida dell’arresto.
Il caso conferma, ancora una volta, l’efficacia del presidio territoriale dell’Arma e l’importanza della pronta segnalazione di comportamenti sospetti, soprattutto nei confronti di persone vulnerabili, come gli anziani, che continuano a essere bersaglio privilegiato di schemi truffaldini sempre più sofisticati.