IL RITORNO DI UN FIGLIO DI QUESTA TERRA
Le spoglie del Carabiniere Mario Vona giungono a Monte San Giovanni Campano, 80 anni dopo la sua morte in Germania
Nel pomeriggio del 28 aprile 2025, Piazza Guglielmo Marconi a Monte San Giovanni Campano ha vissuto un momento di intensa emozione collettiva: le spoglie del Carabiniere Mario Vona, martire della Seconda Guerra Mondiale, sono tornate finalmente nella sua terra natale, ottant’anni dopo la sua tragica morte avvenuta in prigionia.
Il feretro è stato scortato da motociclette e da un’autoradio del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Sora, partendo dal Mausoleo delle Fosse Ardeatine per compiere l’ultimo viaggio verso casa.
UNA VITA INTERROTTA DAL CONFLITTO
Dal giuramento nell’Arma alla deportazione nei lager tedeschi: la storia di un giovane coraggioso
Mario Vona, settimo di otto figli di Antonio Vona e Concetta Buttarazzi, proveniva da una rispettabile famiglia di Monte San Giovanni Campano. A soli 19 anni, nel pieno del secondo conflitto mondiale, rispose alla chiamata alle armi e si arruolò nell’Arma dei Carabinieri nel maggio del 1943.
Dopo un periodo di formazione presso la Scuola Allievi Carabinieri di Torino, fu assegnato alla Legione Carabinieri di Roma, prestando servizio nella storica Caserma Podgora.
Ma l’8 settembre del 1943, con l’Armistizio di Cassibile, la situazione precipitò. I nazisti, decisi a neutralizzare chiunque potesse ostacolarli, considerarono i Carabinieri inaffidabili. Il 7 ottobre procedettero con una retata: circa 2.500 militari dell’Arma vennero disarmati, arrestati e deportati. Solo dopo la loro eliminazione, il 16 ottobre, i tedeschi poterono procedere alla deportazione degli ebrei romani.
PRIGIONIA E SACRIFICIO
Internato nello Stalag VII-A, morì a soli 20 anni per le ferite subite durante un bombardamento alleato
Mario Vona fu deportato in Germania, internato nello Stalag VII-A, dove patì privazioni e sofferenze. Nell’aprile del 1945, ormai allo stremo, fu colpito durante un bombardamento alleato e morì per le ferite riportate il 19 aprile, presso l’Ospedale di Nordfriedhof, a Monaco di Baviera.
La sua salma fu tumulata nel Cimitero Militare Italiano all’interno del più grande camposanto della città tedesca, il Waldfriedhof.
L’ULTIMO VIAGGIO VERSO CASA
Onori militari e commozione per l’arrivo delle spoglie a Monte San Giovanni Campano
Grazie alla tenacia dei familiari, l’11 aprile 2025 è stata autorizzata l’esumazione e il trasporto delle spoglie in Italia. Il feretro, custodito fino al 28 aprile presso il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, ha poi raggiunto Monte San Giovanni Campano, accompagnato da un corteo solenne.
Dopo il passaggio simbolico davanti alla casa natale e al monumento a lui dedicato, il feretro ha fatto ingresso in Piazza Guglielmo Marconi, dove si è svolta la cerimonia ufficiale.
La piazza era gremita di cittadini e autorità. A rendere gli onori, la Fanfara della Scuola Allievi Carabinieri di Roma, diretta dal Maestro Danilo Di Silvestro, e un Picchetto d’Onore in Grande Uniforme Speciale.
UNA CERIMONIA CARICA DI VALORE STORICO E UMANO
Commosso omaggio delle autorità civili e militari alla memoria di Mario Vona
A porgere l’estremo saluto: il Sindaco Emiliano Cinelli, l’intera Amministrazione Comunale, il Capo di Gabinetto della Prefettura di Frosinone, Dott.ssa Agnese Scala, e il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Gabriele Mattioli. Presenti anche rappresentanze delle Forze dell’Ordine, delle Associazioni d’Arma e delle Associazioni Sindacali dell’Arma dei Carabinieri.
Dopo gli onori militari e la deposizione di una corona, la nipote Eleonora Vona, il Sindaco e il Col. Mattioli hanno pronunciato discorsi toccanti. Il Comandante ha ripercorso la breve ma intensa vita del giovane Carabiniere, accomunandolo ai tanti martiri ciociari caduti per la liberazione dell’Italia.
UN RITO DI FEDE E MEMORIA
Celebrazione eucaristica in suffragio, presieduta dai parroci del paese natale
La cerimonia si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta da Don Stefano Di Mario, parroco della Collegiata di Santa Maria della Valle, e co-presieduta da Don Andrea Viselli, parroco della comunità di Chiaiamari, frazione d’origine del giovane martire.
Un momento di raccoglimento collettivo, di fede e di memoria, che ha unito un intero paese nel nome del sacrificio di Mario Vona, simbolo di un’epoca e di una gioventù spezzata dalla guerra.