di Giorgio Alessandro Pacetti
Alle origini di Piglio
Un passato che affonda le radici nel mondo romano
Nel cuore dell’alta provincia di Frosinone, incastonato tra le propaggini del Monte Scalambra, si trova Piglio, un centro che racchiude in sé il fascino dell’antichità e la bellezza intatta del paesaggio laziale. Secondo autorevoli studiosi di topografia romana, come Nibby, Monsehn e Westphal, Piglio sarebbe l’erede diretto dell’antichissimo Capitulum Hernicum – o Kapitulon ton Ernikon – citato da Plinio il Vecchio e Strabone.
Ancora oggi, nelle campagne pianeggianti che circondano il paese, è possibile imbattersi in epigrafi, resti fittili, trabeazioni, ruderi in opus reticulatum, cisterne e segmenti di acquedotti romani che testimoniano un glorioso passato archeologico.
Dal Capitulum al Castrum
Dall’insediamento romano alla fortificazione medievale
Il tempo, però, non si è fermato all’età romana. La colonia, salendo fino a quota 620 metri, si trasformò in una solida realtà medievale, organizzata come castrum, conosciuto sin dal 1088 con il nome di Castrum Pylei. L’abitato, per la sua posizione strategica, fu a lungo conteso.
Dapprima sotto la giurisdizione della Diocesi di Anagni, Piglio passò di mano in mano tra alcune delle più potenti famiglie italiane: i Caetani-de Pyleo, Corrado d’Antiochia – figlio di Federico II di Svevia – i Colonna di Paliano, gli Orsini, fino ai Borgia, nella figura di Papa Alessandro VI. Dopo la vittoria cristiana nella battaglia di Lepanto, il borgo tornò ancora una volta sotto il controllo dei Colonna.
Garibaldi a Piglio
Il passaggio del generale in difesa della Repubblica Romana
Non mancano nella storia di Piglio episodi legati al Risorgimento. Il 20 aprile 1849, in marcia verso il nord, Giuseppe Garibaldi attraversò il paese, “in difesa della Repubblica Romana, aggredita dai preti e dallo straniero”, come recita una targa commemorativa ancora visibile lungo Viale Umberto I. Un frammento di storia nazionale che si intreccia con il tessuto urbano locale, testimoniando la partecipazione di Piglio ai grandi eventi del XIX secolo.
Un paesaggio storico e naturale
Bellezza ambientale e testimonianze archeologiche in perfetta armonia
Piglio è oggi un luogo in cui il paesaggio naturale si fonde con quello storico-archeologico, dando vita a una dimensione unica nel suo genere. Le sue strade, le sue piazze e i suoi scorci raccontano storie di epoche diverse: dall’antichità romana al tardo barocco, passando per il medioevo e il rinascimento.
Eppure, nonostante questa ricchezza, il borgo rimane spesso ai margini dell’attenzione degli studiosi e dei circuiti turistici principali. Un oblio che non rende giustizia alla profondità e alla stratificazione del suo patrimonio.
Un patrimonio da riscoprire
Tra memoria, identità e consapevolezza culturale
Nel silenzio delle sue pietre antiche e nella quiete dei suoi panorami, Piglio custodisce una memoria collettiva preziosa, fatta di conquiste, passaggi illustri e culture stratificate. È il momento di restituirgli il posto che merita nella narrazione storica e culturale del nostro territorio.
Per chi sceglie di avventurarsi oltre i percorsi consueti, Piglio offre un’esperienza autentica, fatta di paesaggi mozzafiato, tracce romane, memorie medievali e suggestioni risorgimentali. Un luogo dove la storia non è solo raccontata, ma ancora visibile, viva, impressa nelle pietre e nei paesaggi.