UN’OCCASIONE PERDUTA PER IL TERRITORIO
La città termale fuori dal progetto nazionale per una firma mancante
Fiuggi resta fuori dal finanziamento del progetto nazionale “Bici in Comune”, promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani con il supporto di Sport e Salute S.p.A. e dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Un’esclusione che pesa, soprattutto perché determinata da un vizio formale: una firma digitale assente, l’invio fuori tempo massimo, o modalità di trasmissione non conformi. Una leggerezza burocratica, ma con conseguenze reali e pesanti per lo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio.
L’AMAREZZA DI BEPPE INCOCCIATI
“Serve più attenzione nella gestione delle opportunità”
A farsi portavoce del disappunto è Beppe Incocciati, Segretario di Forza Italia di Fiuggi, che denuncia: “Abbiamo tutte le carte in regola per la nostra vocazione alla mobilità sostenibile, ma evidentemente questo non basta senza precisione amministrativa”. Incocciati sottolinea che Fiuggi è riconosciuto come Comune ciclabile, e che l’esclusione dovrebbe essere “un monito per l’amministrazione comunale, chiamata a investire nella qualità della progettazione e nella cura della documentazione”.
Parole dure, che riflettono una delusione condivisa da cittadini e operatori locali: “Perdere finanziamenti per motivi formali rappresenta un danno non solo economico, ma anche d’immagine”, conclude Incocciati.
LA DELUSIONE DI CHI CI CREDE DA SEMPRE
Diffusione Sportiva: “Undici anni di impegno vanificati da una svista”
Tra i più amareggiati, anche i rappresentanti delle associazioni di categoria. Giuseppe Ludovici, presidente dell’associazione Diffusione Sportiva, non nasconde la propria indignazione: “Tutto questo è assurdo. Dal 2014 abbiamo costruito un progetto reale, condiviso con le strutture alberghiere e basato sulla pista ciclabile Paliano-Fiuggi, la più lunga del Lazio”.
Quella pista, che collega Fiuggi al suggestivo Lago di Canterno, è diventata negli anni il simbolo di una mobilità dolce e integrata con la natura. Un’iniziativa pionieristica, che ha reso la città un punto di riferimento per turisti e appassionati della bicicletta. Per questo, secondo Ludovici, “l’esclusione appare non solo ingiustificata, ma anche dannosa per l’identità turistica della città”.
CICLOTURISMO E FUTURO: UNA STRADA ANCORA APERTA
Dall’errore la possibilità di ripartire con maggiore consapevolezza
Fiuggi ha perso una possibilità importante, ma l’impegno delle associazioni e dei cittadini resta intatto. Questa battuta d’arresto deve ora trasformarsi in occasione di rilancio. Serve una regia più attenta, un coordinamento efficace tra gli uffici comunali e, soprattutto, la consapevolezza che i progetti di sostenibilità ambientale e turismo attivo non si costruiscono solo con le buone intenzioni, ma anche con rigore e precisione amministrativa.
Fiuggi ha già dimostrato di avere le idee e la visione: ora deve ritrovare anche gli strumenti per metterle a frutto.