🟥PRESIDIO IN PROGRAMMA VENERDÌ 30 MAGGIO
Lavoratrici e lavoratori incrociano le braccia davanti alla sede LIDL di Anagni
Venerdì mattina 30 maggio, i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento LIDL di Anagni daranno vita a un presidio di protesta davanti ai cancelli dell’azienda. L’iniziativa si inserisce all’interno della giornata di sciopero nazionale proclamata dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a seguito della rottura delle trattative con la multinazionale tedesca dei discount, che in Italia conta oltre 700 punti vendita e più di 23mila dipendenti.
Lo sciopero vuole richiamare l’attenzione pubblica su una situazione che, secondo i sindacati, si è fatta insostenibile sotto il profilo salariale e organizzativo. Davanti allo stabilimento anagnino, si prevede una nutrita partecipazione di lavoratori, a testimonianza del crescente malcontento tra chi ogni giorno sostiene il successo commerciale dell’azienda.
🟥UNA MOBILITAZIONE DIFFUSA E COMPATTA
Scioperi in tutta Italia con punte del 100% di adesione
La mobilitazione, promossa dalle tre principali sigle del commercio, ha già registrato dati di adesione straordinari, con percentuali che superano l’80% a livello nazionale. In decine di punti vendita l’attività si è completamente fermata, e nella maggior parte dei casi i negozi sono rimasti aperti solo grazie alla presenza del direttore o di pochi responsabili.
Colpisce, in particolare, l’adesione anche da parte di lavoratori con contratti a chiamata o a tempo determinato, generalmente considerati più ricattabili. Un fatto che, per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, rappresenta un segnale chiarissimo di quanto il malcontento sia ormai diffuso e radicato.
🟥IL NODO DELLA TRATTATIVA FALLITA
Il confronto del 14 maggio a Bologna si è concluso con una proposta giudicata inaccettabile
Lo sciopero arriva a seguito dell’incontro tenutosi lo scorso 14 maggio a Bologna tra la direzione aziendale di LIDL e i rappresentanti sindacali. Un confronto che giunge dopo mesi di trattative per il rinnovo del Contratto integrativo aziendale, ma che si è chiuso con un nulla di fatto.
«Dopo mesi di discussione, l’azienda ha presentato una proposta offensiva: un semplice aumento in buoni spesa», denunciano i sindacati. «Una risposta che non tiene conto né delle richieste esplicite né delle aspettative legittime dei lavoratori della rete vendita, della logistica e delle sedi». Per i sindacati, quanto messo sul piatto da LIDL è totalmente insufficiente e segna una rottura definitiva del dialogo.
🟥SALARI FERMI E TURNI INDECENTI
Le richieste dei sindacati: aumenti in busta paga e orari certi
Le rivendicazioni alla base della protesta sono chiare. In primis, l’aumento dei salari per tutti i dipendenti. Secondariamente, e non meno importante, una profonda revisione dell’organizzazione del lavoro.
Secondo Filcams, Fisascat e Uiltucs, oltre il 75% dei dipendenti LIDL è assunto con contratti part-time, ma l’assenza di schemi orari predefiniti rende difficile se non impossibile pianificare la propria vita personale. «Serve una gestione degli orari coerente con la normativa e con il contratto collettivo», affermano le tre sigle, sottolineando come l’azienda si sia mostrata rigida e sorda alle richieste di maggiore equità.
🟥IL MESSAGGIO DEI LAVORATORI È CHIARO
Ora l’azienda deve tornare al tavolo e trattare sul serio
Di fronte a un’adesione così massiccia, i sindacati rilanciano un messaggio forte alla dirigenza LIDL: «Non c’è alternativa: bisogna tornare al tavolo delle trattative e accogliere le proposte sindacali per un accordo aziendale dignitoso».
Un appello che risuonerà forte anche venerdì mattina ad Anagni, quando lavoratrici e lavoratori scenderanno in piazza non solo per se stessi, ma per riaffermare il principio secondo cui chi lavora merita rispetto, salario giusto e condizioni di vita dignitose. Uno slogan, semplice ma potentissimo, che animerà il presidio: “Senza lavoratori, nessun marchio cresce”.