🟥 Un’indagine nata da un sospetto
Un funzionario dell’ASL scopre una firma falsa e fa scattare l’inchiesta
Nel dicembre del 2022, un episodio all’apparenza isolato ha fatto scattare un’indagine che avrebbe poi rivelato un vasto sistema di truffa. Un funzionario della Commissione Medica Locale dell’ASL di Cassino, incaricato della valutazione psico-fisica per il rilascio o rinnovo della patente, ha ricevuto la documentazione medica di un uomo in evidente stato di alterazione. Il certificato sanitario, che lo dichiarava perfettamente sano, riportava la firma di un medico che, contattato, ha disconosciuto il documento. Da quella anomalia è nata un’indagine che ha scoperchiato una rete ben organizzata di falsificazioni sanitarie.
🟥 Sistema illecito ben collaudato
False certificazioni mediche per raggirare i controlli delle Commissioni
I Carabinieri della Stazione di Cassino, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno portato alla luce un articolato sistema fraudolento. I tre soggetti arrestati – di età compresa tra i 48 e i 54 anni, residenti ad Alatri, Valmontone e Colleferro – sono accusati di aver orchestrato un giro di documenti medici falsi a favore di oltre cento persone. I destinatari erano individui già coinvolti in procedimenti per guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, o già segnalati al Prefetto per uso personale di droghe.
🟥 Oltre cento pratiche truccate
Più di cinquanta patenti già annullate: i numeri della truffa
Presentando finti certificati medici e referti ematologici manipolati, gli indagati riuscivano a ingannare le commissioni sanitarie, ottenendo il rilascio o il rinnovo della patente per soggetti non idonei alla guida. Le indagini hanno portato al sequestro di decine di pratiche e al blocco amministrativo di oltre cinquanta richieste. Le Prefetture competenti, su segnalazione dei Carabinieri di Cassino, hanno già proceduto all’annullamento di una cinquantina di patenti emesse irregolarmente.
🟥 Compensi fino a 6.000 euro
Il prezzo della patente comprata: cifre da capogiro per eludere la legge
Gli indagati, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, percepivano compensi tra i duemila e i seimila euro per ogni “pratica” andata a buon fine. Le somme variavano in base alla gravità del provvedimento originario (revoca o sospensione della patente). In cambio, i clienti ottenevano false attestazioni che li dichiaravano pienamente idonei alla guida, eludendo così i controlli previsti dalla normativa.
🟥 Misure cautelari e prossimi sviluppi
Tre misure restrittive e interrogatori di garanzia in vista
Al termine dell’inchiesta, il 10 giugno 2025, i Carabinieri della Compagnia di Cassino, in collaborazione con i comandi territoriali, hanno eseguito tre misure cautelari personali. Uno degli indagati è stato sottoposto all’obbligo di dimora e di presentazione alla Polizia Giudiziaria, mentre per gli altri due è stato disposto il solo obbligo di firma. I tre compariranno nei prossimi giorni davanti al Giudice per le Indagini Preliminari per l’interrogatorio di garanzia. Le accuse a loro carico comprendono falsità materiale, falsità ideologica in atto pubblico e falsità commessa dal privato.