Il piccolo e caratteristico borgo di Fumone è al centro di un enigma che solleva interrogativi sulla sua presunta candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Mentre il sindaco Matteo Campoli ha diffuso un comunicato stampa il 12 luglio scorso annunciando con orgoglio la presentazione della candidatura del suo Comune, l’elenco ufficiale delle 25 città candidate pubblicato dal Ministero della Cultura non riporta il nome di Fumone.
Il comunicato del sindaco
Nel comunicato diffuso il 12 luglio, il sindaco Campoli ha dichiarato con entusiasmo che “Fumone ha ufficialmente presentato la propria candidatura a Capitale Italiana della Cultura, rispondendo con entusiasmo e ambizione all’invito del Ministero della Cultura per l’edizione 2028″. Il primo cittadino ha inoltre sottolineato che “La scadenza del 3 luglio ha visto il borgo laziale farsi portavoce di un’idea culturale” incentrata sulla figura di Papa Celestino V.
La proposta culturale, secondo quanto dichiarato dal sindaco, si fonda sul forte legame storico tra Fumone e il pontefice che trovò rifugio nel castello del borgo. “La nostra candidatura nasce dal desiderio di valorizzare un patrimonio storico e umano straordinario, in connessione con un momento importante per il Paese e per la Chiesa come il Giubileo”, ha affermato Campoli nel comunicato.
L’assenza nell’elenco ufficiale
Tuttavia, consultando l’elenco ufficiale delle città candidate pubblicato sul sito del Ministero della Cultura a questo link, il nome di Fumone non compare tra le 25 candidature presentate entro la scadenza del 3 luglio 2025.
Questo dato di fatto genera una discrepanza significativa tra quanto annunciato dal sindaco e la realtà documentata dal Ministero. La lista ufficiale include Comuni e unioni di Comuni da tutta Italia, ma non vi è traccia della candidatura di Fumone.
Una questione di tempistiche
Un elemento che potrebbe fornire una chiave di lettura alla vicenda riguarda le tempistiche. Il comunicato del sindaco Campoli è stato diffuso il 12 luglio, ben nove giorni dopo la scadenza del bando fissata per il 3 luglio. Questa circostanza temporale potrebbe suggerire che la candidatura, seppur progettata e preparata, non sia mai stata formalmente presentata entro i termini previsti.
I precedenti del sindaco Campoli
Va ricordato che il sindaco Campoli aveva già manifestato in passato il suo interesse per iniziative culturali di ampio respiro. A febbraio 2025, aveva espresso il proprio disappunto per l’esclusione di Fumone dalla candidatura congiunta delle “Città Fortificate” (Alatri, Anagni, Ferentino e Veroli), lamentando che “ancora una volta l’esclusione dei piccoli Comuni del territorio, nonostante il loro patrimonio” storico e culturale.
Il silenzio del sindaco
Contattato per chiarire la discrepanza tra il comunicato diffuso e l’assenza di Fumone dall’elenco ufficiale, il sindaco Campoli non ha risposto alle richieste di spiegazioni. Questo silenzio alimenta ulteriormente il mistero intorno alla vicenda e lascia aperte diverse domande sulla natura dell’annuncio del 12 luglio.
Conclusioni
La vicenda di Fumone solleva interrogativi che meritano chiarezza. È possibile che si sia trattato di un errore di comunicazione, di un problema tecnico nella presentazione della candidatura, o di un annuncio prematuro di un’intenzione che non si è poi concretizzata nei fatti.
Pur mantenendo la buona fede del sindaco Campoli, che potrebbe aver agito convinto della regolarità della procedura, resta il fatto che la candidatura di Fumone non risulta tra quelle ufficialmente presentate al Ministero della Cultura. Il silenzio dell’amministrazione comunale non contribuisce a fare chiarezza su una vicenda che coinvolge non solo l’immagine del Comune, ma anche la credibilità delle istituzioni locali.
La comunità di Fumone e i cittadini interessati meritano una spiegazione trasparente su quanto accaduto, per comprendere se si sia trattato di un errore procedurale, di un problema tecnico o di altre circostanze che hanno impedito la regolare presentazione della candidatura tanto annunciata.