Una drammatica tragedia del mare ha colpito Anzio nel pomeriggio di sabato 26 luglio, dove due fratelli hanno perso la vita in mare all’altezza di uno stabilimento balneare situato lungo la riviera di Ponente. Le vittime sono Piero ed Enrico Arioli, di 68 e 70 anni, entrambi residenti nel territorio. Una giornata d’estate si è trasformata in incubo, lasciando sgomenta un’intera comunità.
Secondo quanto ricostruito, il mare quel giorno era agitato, con onde sostenute e una forte corrente che ha complicato ulteriormente ogni tentativo di nuoto. Il primo a entrare in acqua è stato Enrico, il più anziano, per un bagno rinfrescante. Ma poco dopo si è trovato in seria difficoltà: la corrente lo ha trascinato al largo e non riusciva più a tornare a riva.
Accortosi della situazione, il fratello minore Piero non ha esitato un attimo: si è lanciato in acqua nel tentativo disperato di salvarlo. Ma anche per lui, purtroppo, il mare si è rivelato fatale. Nessuno dei due è riuscito a tornare a riva con le proprie forze.
Gli assistenti bagnanti dello stabilimento sono intervenuti immediatamente, allertando il Numero Unico per le Emergenze 112 e richiedendo l’intervento urgente di un’eliambulanza. Nel frattempo, sono riusciti a recuperare i due uomini e a riportarli a riva. Hanno quindi iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare, praticando il massaggio cardiaco a entrambi, ma ogni tentativo si è rivelato inutile. I due fratelli erano già privi di vita.
A poca distanza dal luogo della tragedia è atterrato anche l’elicottero di soccorso, pronto a effettuare il trasporto d’urgenza in ospedale. Ma non è stato possibile: Piero ed Enrico Arioli erano già deceduti. Dopo gli accertamenti di rito, le salme sono state trasferite all’obitorio, per poi essere riconsegnate alla famiglia in vista dei funerali.
Profondo cordoglio è stato espresso dal sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio, che ha parlato di un “dolore immenso per la seconda tragedia del mare avvenuta nel nostro territorio in pochi giorni”, manifestando la vicinanza alle famiglie delle vittime.
Solo pochi giorni prima, infatti, la comunità di Anzio era stata scossa dalla morte di Antonio Magliozzi, detto Tony, comandante di un peschereccio ribaltatosi durante una battuta di pesca. In quell’occasione si era salvato solo il figlio Andrea, mentre il corpo del padre era stato recuperato in mare dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco e dai militari della Capitaneria di Porto.
Anzio si ritrova così, ancora una volta, a piangere vite spezzate in mare, nel cuore di un’estate che avrebbe dovuto regalare solo serenità.