Di seguito riportiamo integralmente e senza modifiche la nota inviata a questa redazione dal presidente della Pro Loco Anagni APS Augusto Terilli in risposta all’articolo pubblicato su questo giornale dal titolo Pro Loco Anagni, scoppia la polemica sulle quote arretrate: “avvisi di morosità anche agli ex iscritti”
Esprimo la mia più totale indignazione nei confronti delle ultime dichiarazioni pubblicate nei confronti della Pro Loco di Anagni. I gruppi politici che hanno accusato l’ente che mi onoro di presiedere, hanno fornito una ricostruzione dei fatti priva di fondamento giuridico, frutto di mancata conoscenza della materia e soprattutto delle regole e degli statuti che governano la Pro Loco che tanto dicono di sostenere e di voler tutelare. Non consento ad alcuno, al solo fine di utilizzare pretestuosamente una vicenda in chiave politica, di gettare la Pro Loco nel tritacarne del dibattito pubblico, anche alla luce di una mancata conoscenza della materia.
Per dovere di verità e per il rispetto delle regole e del principio di legalità, che io come Presidente e tutto il direttivo che mi onoro di coordinare abbiamo preso da guida per lo svolgimento del nostro mandato, a nome della Pro Loco Anagni intendo precisare quanto segue, ciò anche al fine di diradare le nubi della polemica sterile e la nebulosa conoscenza di norme e regole che gli esponenti politici che ci attaccano hanno dimostrato di avere: La Pro Loco di Anagni è un’associazione di promozione sociale (APS) regolarmente iscritta nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore). Pertanto al fine di permanere in tale regime deve obbligatoriamente sottostare alle norme previste dal Codice del Terzo Settore ed agli obblighi di legge previsti ai fini della regolarità dell’associazione stessa. Inoltre la Pro loco di Anagni fa parte dell’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia). Ebbene ai fini dell’inquadramento giuridico di cui sopra la Pro Loco Anagni APS deve rispettare determinati requisiti tra i quali figura – per chi non lo sapesse – la rispondenza dello Statuto Sociale al modello standard tipizzato dal Ministero del Lavoro e recepito con Decreto Direttoriale n. 362 del 13 dicembre 2024. Tale modello standard non può essere soggetto ad emendamenti e modifiche da parte delle singole Pro Loco pena l’esclusione dal RUNTS e quindi dall’ambito delle associazioni appartenenti al Terzo Settore. Pertanto, i Gruppi politici che hanno creato un caso sul nulla, dovrebbero sapere che l’approvazione dello statuto nel corso dell’assemblea dei soci del 7 giugno 2025 non è consistita in nient’altro che nel recepimento pedissequo e letterale del modello predisposto dal Decreto Direttoriale del Ministero del Lavoro. In tale modello figura il tanto incriminato art. 5.
La coalizione politica che ha imbastito l’ultima sterile polemica avrebbe potuto tranquillamente accedere presso gli Uffici al fine di chiedere informazioni o meglio avrebbe potuto, dopo aver studiato leggermente la questione, interessare i vertici nazionali dei partiti di riferimento e richiedere spiegazioni o modifiche al regime vigente. La Pro Loco infatti non ha alcuna competenza circa le norme inserite nello Statuto che, ripeto, è obbligatoriamente quello predisposto dal Ministero del Lavoro. Secondo quale principio di legalità pertanto la Pro Loco non avrebbe agito? Nel non rispettare una norma di legge che obbliga al recepimento dello Statuto standard? O avremmo dovuto violare tale regola?
Rappresento sul punto che il precedente Statuto, anch’esso predisposto dal Ministero del Lavoro, e che la Pro Loco aveva approvato nel 2022, presenta identiche norme ed identico regime relativamente alle morosità. Perchè i partiti che oggi hanno contestato la richiesta del pagamento delle morosità nel 2022 non hanno imbastito la stessa polemica? La verità è una ed una sola: la Pro Loco di Anagni con il nuovo corso e con l’assistenza del consulente legale sta applicando alla lettera lo Statuto e le norme in materia. La polemica è stata semplicemente il frutto del fatto che molti soggetti, presunti soci o non, si sono trovati di fronte ad una comunicazione, prevista dallo statuto predisposto dal legislatore italiano, che non avevamo mai ricevuto prima.
Oltre a ciò la scelta è dettata anche dal rispetto nei confronti dei soci virtuosi che ogni anno nel rispetto delle regole statutarie e seguendo le comunicazione che puntualmente la Pro Loco fa recapitare ai soci, pagano regolarmente la quota associativa annuale.
C’è infine un ultimo aspetto legale da sottolineare: quando chi oggi contesta ha sottoscritto la domanda di iscrizione a socio ha anche sottoscritto la presa visione dello Statuto, dichiarando di condividerne i contenuti e, pertanto, condividendo anche l’articolo disciplinante il regime delle morosità che – ripeto- era lo stesso nel 2022 e nel 2025 (i due statuti in questione). Nello stesso statuto inoltre all’art. 3.14 si legge che “lo status di associato è a tempo indeterminato” mentre all’art. 5 si legge “la qualifica di associato si perde per recesso o esclusione”. Tradotto in termini più semplici, quando ci si è iscritti alla Pro Loco la prima volta si acquista a tempo indeterminato la qualifica di socio che non si perde per mancato pagamento della quota annuale (o meglio il mancato pagamento della quota non vuol dire recesso dall’associazione). Il socio che ritiene di non dover o voler far parte ancora dell’associazione ha un solo obbligo: presentare il recesso dal vincolo associativo con comunicazione scritta. Chi non segue questa procedura resta iscritto regolarmente all’associazione ed è obbligato al pagamento della quota annuale sino all’esclusione deliberata dal Direttivo decorsi 30 giorni dalla comunicazione della morosità, oppure tramite comunicazione di recesso formalizzata presso la Pro Loco. Preciso che chi non dovesse sanare la morosità entro il termine previsto viene escluso dall’associazione e perde la qualifica di socio.
La polemica creata ad arte, quindi, non ha motivo di esistere e testimonia la scarsa conoscenza dell’argomento.
Il vincolo associativo può essere, in conformità del principio dell’autonomia privata, delineato a piacimento dai partecipanti all’associazione. Pertanto la durata indeterminata della qualifica di socio è perfettamente in linea con le regole previste dall’ordinamento giuridico. L’unico limite è, per quanto riguarda le associazioni iscritte al RUNTS, il rispetto delle norme in materia di Terzo Settore, compresa la rispondenza dello Statuto al modello legale.
Relativamente all’art. 3 del regolamento interno approvato in conformità allo Statuto, preciso che non è nient’altro che la specificazione di quanto previsto nell’art. 5. O meglio: il socio che, decorsi 30 giorni dalla contestazione della morosità, non proceda al pagamento del dovuto è escluso dal direttivo dalla compagine sociale. Qualora a seguito di questa esclusione il soggetto, non più socio, presenti una nuova richiesta di tesseramento la stessa dovrà essere respinta in quanto, a causa della morosità precedente non sanata, ha violato le regole dell’associazione e pertanto non viene ritenuto in possesso dei requisiti previsti dall’art. 5.2. dello Statuto Sociale.
Tanto dovevo per dovere di verità e colgo l’occasione per ringraziare dell’eccellente lavoro di squadra che stiamo svolgendo tutto il Consiglio Direttivo, tutti i Soci effettivi ed i nostri consulenti fiscale e legale. La mia gestione sarà sempre improntata al rispetto delle regole, dello Statuto, delle leggi del nostro ordinamento e del principio di legalità. Tutto il resto sono sterili polemiche che danneggiano solo la Città dei Papi.
In una nota giunta a questa redazione, il consigliere della Pro Loco Marco Franceschetti afferma quanto segue: “Esprimo la mia piena solidarietà e il mio totale appoggio al Presidente della Pro Loco di Anagni, Augusto Terilli, in merito alle ingiuste e strumentali polemiche sollevate in questi giorni.
Le accuse mosse da esponenti di partiti politici di sinistra sono del tutto infondate e rivelano una profonda mancanza di conoscenza delle normative che regolano il Terzo Settore. La Pro Loco ha semplicemente recepito, come previsto dalla legge, lo Statuto standard approvato dal Ministero del Lavoro, senza introdurre alcuna modifica discrezionale.
Ricordo che la Pro Loco è un’associazione apartitica, e non può né deve diventare terreno di scontro politico. A chi oggi agita polemiche pretestuose, rispondiamo con i fatti: legalità, trasparenza e lavoro quotidiano al servizio della comunità.
Per fare politica ci sarà tempo: la prossima campagna elettorale. Certo è che, se i contenuti saranno questi, non sarà uno spettacolo particolarmente edificante.
Nel frattempo, noi andiamo avanti. Con serietà, con spirito di servizio e con un solo obiettivo: promuovere e valorizzare la nostra città e il suo straordinario patrimonio”.