Un’operazione lampo dei Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Bracciano ha portato all’arresto di due truffatori che avevano messo a segno l’ennesima truffa agli anziani con la consolidata tecnica del “finto nipote”. La vittima, una donna di 94 anni di Nepi, è stata derubata di oltre 8mila euro tra contanti, gioielli e prelievi dal bancomat, ma grazie alla tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine l’intera refurtiva è stata recuperata.
I due arrestati, un 31enne originario del Bangladesh e un giovane italiano residente nell’area metropolitana di Napoli, erano stati fermati a Campagnano di Roma mentre tentavano la fuga verso la capitale. Al momento del controllo, i Carabinieri li hanno trovati in possesso di tutto il denaro e i gioielli in oro, compresa la fede nuziale della vittima, oltre alla carta bancomat utilizzata per effettuare prelievi per migliaia di euro.
La truffa è iniziata con una telefonata al telefono fisso dell’anziana signora. Come riportato dalla stessa vittima nella denuncia presentata presso la Stazione Carabinieri di Nepi, una voce maschile giovane si è presentata con il vero nome del nipote, sfruttando quella tecnica ormai consolidata che rappresenta il primo campanello d’allarme di questo tipo di raggiri.
La 94enne, inizialmente insospettita dal non riconoscere immediatamente la voce, è poi caduta nella trappola dei malviventi che hanno saputo sfruttare abilmente le sue vulnerabilità affettive. Il finto nipote ha raccontato di aver avuto problemi con un pagamento elettronico di 300 euro che, non andato a buon fine, aveva coinvolto la Polizia Postale richiedendo ora il pagamento di 8mila euro.
Con una tecnica collaudata, il truffatore ha chiesto alla donna quanto denaro avesse in casa e se possedesse gioielli e una carta bancomat con pin, minacciando che in caso contrario sarebbe intervenuta la Polizia Postale anche nei suoi confronti con un sequestro. L’anziana ha risposto di avere solo 600 euro in contanti e i gioielli che portava addosso, tra cui la fede nuziale.
Per rendere più credibile il raggiro, un complice ha dettato alla vittima una serie di numeri, codici di sicurezza e il numero di una fantomatica cassetta di sicurezza dove sarebbero stati depositati i gioielli. Questa tattica serve a tenere l’anziana vittima quanto più possibile al telefono, sia per impedirle di chiamare i veri familiari, sia per dare tempo al complice di recarsi fisicamente all’indirizzo.
Alla fine della telefonata, il truffatore ha chiesto alla donna di mettere tutti i soldi, l’oro, il bancomat e il telefono cellulare in una busta di plastica, comunicandole che di lì a poco sarebbe passato un certo “Luca”, presunto agente della Polizia Postale, per il ritiro.
Effettivamente, pochi minuti dopo si è presentato alla porta un ragazzo che la signora ha descritto minuziosamente ai Carabinieri: “di giovane età, forse neanche 18 anni, carnagione chiara, magro, molto più alto di me, capelli corti castani pettinati su in alto, indossava una maglietta di colore scuro con una scritta, credo di colore bianco, con sé aveva un borsello legato al polso”. La vittima ha consegnato la busta preparata e ha dichiarato che sarebbe in grado di riconoscere senza dubbio il giovane.
L’operazione che ha portato all’arresto è iniziata grazie alla segnalazione di alcuni cittadini di Nepi al Comandante della Stazione locale. I residenti avevano notato una Fiat 500x grigia con a bordo due “strani” soggetti, uno di carnagione più scura e uno più chiara, che probabilmente stavano nel paese per compiere truffe.
La segnalazione è stata immediatamente trasmessa alla Centrale Operativa della Compagnia di Civita Castellana e diramata alle centrali vicine, tra cui quella di Bracciano. I Carabinieri della Sezione Radiomobile hanno subito iniziato le ricerche dirigendosi verso la SS2 bis, frequente via di fuga dei malviventi dal viterbese verso Roma.
L’intercettazione è avvenuta proprio su questa arteria stradale, dove i militari hanno bloccato la 500x segnalata arrestando la marcia del veicolo. A bordo c’erano effettivamente i due soggetti segnalati: alla guida un uomo e sul lato passeggero un ragazzo, entrambi residenti nell’area metropolitana di Napoli da dove erano partiti per commettere la truffa.
Durante la perquisizione del veicolo e delle persone, uno dei Carabinieri ha rinvenuto un borsello contenente 7.700 euro in contanti, gioielli in oro, una carta bancomat e un telefono cellulare. L’immediato scambio di informazioni tra i militari di Bracciano e i colleghi di Nepi ha confermato che gli oggetti corrispondevano perfettamente a quanto sottratto alla vittima.
La cifra in contanti era superiore ai 600 euro consegnati dalla signora perché, come emerso dai riscontri con la banca, i truffatori dopo aver prelevato la busta si erano immediatamente recati a effettuare due prelievi allo sportello bancomat: uno da 2mila euro e uno da 5mila euro.
Ricostruita nel dettaglio la dinamica degli eventi, entrambi i soggetti sono stati arrestati e accompagnati presso le case circondariali a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il momento più significativo dell’operazione è stato quello della restituzione della refurtiva ai figli dell’anziana signora che nel frattempo si erano recati in caserma. Entrambi hanno manifestato stupore e gratitudine per la rapidità e la professionalità dimostrata dai Carabinieri.
Le indagini sulla vicenda sono tuttora in corso per individuare eventuali complici degli autori materiali della truffa e ricostruire la rete criminale che opera dietro questa diffusa tipologia di delitti. L’obiettivo è quello di smantellare l’intera organizzazione che sfrutta le vulnerabilità degli anziani per perpetrare questi odiosi reati.
L’episodio rappresenta un importante successo delle forze dell’ordine ma anche un monito per tutti i cittadini, in particolare per le famiglie con persone anziane, sull’importanza di prestare massima attenzione a questo tipo di truffe telefoniche che continuano a mietere vittime sfruttando gli affetti e le paure delle persone più fragili.