Ferentino – Si è spento nei giorni scorsi all’età di 73 anni il Generale dei Carabinieri in congedo Antonio Affinito, figura di riferimento per l’Arma dei Carabinieri e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Uomo di principi saldi, profondamente legato alla famiglia e al servizio dello Stato, il Generale Affinito ha saputo unire alla disciplina e al rigore militare una sensibilità rara, espressa attraverso la sua passione per la poesia, che lo ha portato a vincere numerosi premi letterari nel corso della vita.
La vita del Generale Antonio Affinito fu segnata fin dalla tenera età da una tragedia che ne plasmò indelebilmente il carattere. A soli otto anni, perdette il padre Iginio, vittima innocente di una sparatoria che sconvolse la famiglia. “Da subito Fratello maggiore e figlio primogenito, Ti sei fatto carico delle responsabilità che la Vita Ti assegnò”, ricordano i figli nel loro toccante omaggio affidato ad anagnia.com. Quella precoce perdita trasformò il piccolo Antonio in un pilastro per la madre Nunzia e la sorellina Annamaria, forgiando in lui quel senso del dovere e della responsabilità che lo avrebbe accompagnato per tutta l’esistenza.
Al Liceo Classico, Antonio Affinito si distinse non solo per il profitto, ma soprattutto per la generosità d’animo. I compagni di classe lo ricordano come punto di riferimento, colui che “dava ripetizioni di Latino e Greco, in cambio della nostra fraterna e genuina Amicizia“. Era già evidente in quegli anni formativi quella vocazione al servizio del prossimo che avrebbe caratterizzato l’intera sua esistenza.
L’Accademia Militare di Modena rappresentò per Affinito non solo il luogo della formazione professionale, ma la fucina di amicizie fraterne destinate a durare una vita. I suoi commilitoni lo ricordano con affetto: “Noi Tutti caro Comandante che Ti abbiamo avuto quale superiore e riferimento in questi Comandi, Ti abbracciamo ancora una volta e Ti salutiamo un ultima volta militarmente, ma con tanto affetto“.
La carriera del Generale Antonio Affinito si snodò attraverso numerose sedi in tutta Italia: da Velletri a Clusone, da Milazzo a Trieste, da Caltanissetta a Napoli, passando per Chieti, Campobasso e Roma. In ogni comando seppe lasciare un’impronta indelebile, conquistando il rispetto e l’affetto di colleghi e subordinati per il suo stile di comando basato sull’esempio personale e sull’umanità.
Nel 1977 sposò Maddalena, la compagna che condivise con lui “tante avventure”, sostenendolo nei “tantissimi sacrifici, in giro per l’Italia, seguendo fedelmente la Fiamma che ardeva nel Tuo Cuore“. Dalla loro unione nacquero tre figli – Igino, Giangabriele e Floriana – che nel loro commosso saluto testimoniano: “il Tuo esempio hai fatto sì che le nostre esistenze e le nostre scelte, anche professionali seguissero ciò che Tu sei, un Carabiniere, amante e cultore dell’Arte, del bello e della poesia”.
Una delle caratteristiche più affascinanti del Generale Affinito era la sua anima poetica, che lo portò a distinguersi anche in campo letterario, conquistando diversi premi nel corso della sua carriera. I suoi versi erano specchio di un’interiorità profonda e raffinata, capace di trovare bellezza anche nelle difficoltà del servizio. “Ti salutiamo, Poeta, Noi che abbiamo avuto il privilegio di assaporare i versi delle Tue poesie, che ci hanno consentito di accostarci e interpretare intimamente cosa fosse racchiuso nel Tuo Cuore”, scrivono coloro che ebbero la fortuna di conoscere questa sua dimensione più intima.
Il Generale Antonio Affinito ha attraversato la vita con la stessa dignità con cui ha affrontato le prime avversità dell’infanzia. Militare per vocazione, padre esemplare, poeta per passione, ha saputo incarnare quei valori di servizio, onore e dedizione che rappresentano il meglio dell’Arma dei Carabinieri e della società civile.
La sua figura luminosa continuerà a vivere nel ricordo di tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato nei suoi molteplici ruoli: “Superiore, marito, fratello, amico, padre, e non da ultimo poeta, Generale Poeta“.
“Ciao e Grazie Generale Poeta, ciao Antonio AFFINITO, che la terra Ti sia lieve” – con queste parole d’amore si conclude l’omaggio della famiglia, sintesi perfetta di una vita spesa interamente al servizio degli altri e dei più alti ideali.
La comunità di Ferentino, dove viveva da diversi anni, lo ricorda come una presenza discreta ma autorevole, sempre disponibile a dare una parola di incoraggiamento o un consiglio. La sua vita rimane un esempio luminoso di servizio, dedizione e amore per la famiglia, per lo Stato, per il prossimo.