Tragedia sulle banchine del Tevere
Un pomeriggio di fine estate si è trasformato in tragedia sulle banchine del fiume Tevere. Daniele Cucchiaro, 47 anni, operaio della Romana Car, ha perso la vita mentre era impegnato a caricare un muletto su un camion nei pressi dell’area che fino a pochi giorni fa ospitava gli stand della storica manifestazione “Lungo il Tevere Roma”, appuntamento che da 23 anni anima la capitale durante la stagione estiva.
L’incidente mortale
Secondo una prima ricostruzione, il muletto si sarebbe ribaltato durante le operazioni di carico, schiacciando l’operaio. Al momento della tragedia, Cucchiaro si trovava insieme a un cliente. I presenti, sconvolti, hanno subito tentato di chiedere aiuto: una testimone ha raccontato di aver fermato un’auto della Polizia Locale per lanciare l’allarme. Sul posto sono arrivati immediatamente i vigili del fuoco, i carabinieri e gli agenti della polizia.
Una strage quotidiana di lavoratori
La morte di Daniele Cucchiaro si inserisce in una giornata drammatica per la sicurezza sul lavoro in Italia. Quattro operai, in diverse città, hanno perso la vita nello svolgimento delle proprie mansioni: a Torino un 69enne è deceduto per il crollo del cestello di una gru, a Riposto (Catania) un quarantenne è precipitato da un’impalcatura, mentre in provincia di Monza e Brianza un uomo di 48 anni è stato trovato senza vita dopo un grave trauma da schiacciamento.
L’appello dell’UGL
“È inaccettabile assistere a quella che è ormai una vera e propria strage quotidiana – ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL – Non si tratta di mere statistiche ma di lavoratori che non faranno più ritorno alle loro case. Una perdita immensa che pesa non solo sui loro cari, ma sull’intera società civile”.
Il sindacato ha espresso cordoglio alle famiglie delle vittime, chiedendo interventi immediati: “Occorre potenziare i controlli da parte degli enti ispettivi, garantire un monitoraggio costante nei settori più a rischio, investire nella formazione e promuovere fin dalle scuole una vera cultura della sicurezza sul lavoro. Solo così si potrà fermare il drammatico fenomeno delle cosiddette morti bianche”.




