Un’ordinanza di cessazione immediata dell’attività commerciale ha colpito un frequentato locale di ristorazione, situato nel pieno centro storico di Anagni. Il provvedimento, firmato dal sindaco Daniele Natalia con ordinanza sindacale n. 56 dell’11 settembre 2025, arriva dopo una serie di gravi violazioni igienico-sanitarie emerse durante i controlli effettuati dai Carabinieri del NAS di Latina.
L’intervento delle autorità sanitarie è scattato in seguito a una nota informativa protocollo n. 29846 dell’11 settembre 2025, con la quale il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute N.A.S. di Latina ha richiesto l’immediata chiusura dell’attività commerciale.
Le violazioni riscontrate durante l’ispezione del 10 settembre 2025 dipingono un quadro allarmante delle condizioni igienico-sanitarie all’interno del locale. I Carabinieri del NAS hanno documentato una serie di gravi irregolarità che compromettevano seriamente la sicurezza alimentare e la salute pubblica.
Tra le criticità più gravi emerse durante il controllo amministrativo, spicca la presenza di escrementi di animali infestanti sia nel deposito alimenti che nella sala di somministrazione, un elemento che da solo giustifica la chiusura immediata dell’attività. A questa si aggiungono la presenza di sporco diffuso su tutte le attrezzature e la diffusione di cattivi odori in tutto l’ambiente di lavoro.
Le carenze strutturali rilevate sono altrettanto preoccupanti: gli ispettori hanno riscontrato la presenza di bevande e alimenti appoggiati direttamente a terra e accatastati senza alcuna protezione, l’assenza di una rete anti-insetti nella porta del deposito alimentare, e guarnizioni del congelatore in pessime condizioni di manutenzione.
Particolarmente grave la situazione del sistema di conservazione degli alimenti: sono stati trovati circa cinque chilogrammi di alimenti invasi di brina e ghiaccio che, secondo quanto emerso dal controllo, erano stati distribuiti in autocontrollo mediante conferimento ai rifiuti solidi urbani dal titolare, senza il responsabile dell’autocontrollo. Il bagno a disposizione della clientela è risultato sporco per la presenza di ragnatele e insetti morti.
Le condizioni generali dell’impianto hanno evidenziato ulteriori criticità: unto e grasso non rimosso da tempo intorno alla friggitrice, e pareti scrostate e annerite in più punti, configurando un quadro complessivo di grave degrado igienico-sanitario.
L’ordinanza sindacale si basa su una solida cornice normativa: sono stati infatti richiamati gli atti inviati dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute N.A.S. di Latina e provata la fondatezza dell’accertamento delle violazioni già segnalate nell’informativa del 30 maggio 2024 N.16190/1-3 “P”, che aveva evidenziato i presupposti per l’emissione di un’apposita ordinanza di chiusura dell’attività di kebab.
Il provvedimento fa inoltre riferimento alla Legge Regionale n. 3/2003 e conferma la regolarità degli atti dai quali risulta la fondatezza dell’accertamento delle violazioni. Per questi motivi, il sindaco ha disposto con effetto immediato la chiusura dell’esercizio gestito da un cittadino pakistano.
L’ordinanza specifica che l’inottemperanza al provvedimento di sospensione costituisce reato punibile ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale, mentre eventuali provvedimenti necessari per l’esecuzione d’ufficio saranno adottati con le modalità previste dall’articolo 5 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Questo episodio rappresenta l’ennesima conferma dell’importanza dei controlli sistematici effettuati dalle autorità sanitarie per tutelare la salute pubblica e garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie nel settore della ristorazione. La tempestività dell’intervento delle autorità competenti ha impedito che la situazione potesse aggravarsi ulteriormente, mettendo a rischio la salute dei consumatori.