Si chiude un capitolo importante per il potenziamento della linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli con la conclusione dei lavori prevista per venerdì 12 settembre 2025, quando la circolazione tornerà regolare. Un investimento complessivo di 41 milioni di euro che ha interessato diverse stazioni lungo la tratta, ma che ha lasciato un interrogativo aperto: perché la stazione di Anagni/Fiuggi Terme è rimasta esclusa da questo piano di ammodernamento?
Il Gruppo FS ha annunciato con un comunicato stampa la conclusione degli interventi di potenziamento infrastrutturale che hanno caratterizzato i mesi estivi, trasformando il volto di diverse stazioni lungo la linea che collega la Capitale con il Sud Italia. Un progetto ambizioso che ha visto impegnate le maestranze in opere strategiche per il futuro del trasporto ferroviario, ma che ha inspiegabilmente tralasciato uno degli snodi storicamente più importanti della tratta.
Il cuore dell’investimento è rappresentato dal progetto PC80, del valore di 21 milioni di euro, un intervento fondamentale per l’adeguamento della linea al transito di treni merci con sagoma P/C80 lungo il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo. Si tratta di un passaggio cruciale per inserire questa direttrice ferroviaria nei grandi flussi commerciali europei, aumentandone la competitività e l’importanza strategica nel panorama del trasporto merci continentale.
Parallelamente agli interventi principali, il piano ha interessato diverse stazioni con lavori di ammodernamento mirati a migliorare accessibilità e fruibilità degli impianti. La stazione di Valmontone ha visto la demolizione e ricostruzione completa di entrambi i marciapiedi, con il completamento di tutte le predisposizioni necessarie per le fasi successive del progetto. Un intervento radicale che proietta l’impianto verso standard qualitativi decisamente superiori.
Anche Zagarolo ha beneficiato di significativi interventi di restyling, con lavori sul marciapiede 1 e la realizzazione della prima parte degli interventi nel sottopasso. Un progetto che proseguirà anche dopo la conclusione dell’interruzione, testimoniando l’impegno a lungo termine per la riqualificazione dell’impianto.
Le fermate di Labico e Tor Vergata hanno visto completarsi gli interventi di manutenzione straordinaria ai sovrappassi, con un investimento di 900 mila euro specificamente dedicato al miglioramento dei servizi ai passeggeri. Interventi che, pur di entità minore, dimostrano l’attenzione verso la qualità dell’esperienza di viaggio.
Infine, nell’ambito del più ampio progetto di rinnovamento in corso, la stazione di Frosinone ha beneficiato di interventi per il miglioramento dell’accessibilità del marciapiede 3, confermando l’importanza strategica del capoluogo ciociaro nel piano di modernizzazione della rete.
La complessità organizzativa dei lavori ha richiesto una pianificazione articolata in diverse fasi: una fase preparatoria con lavorazioni notturne lungo la linea e nella stazione di Frosinone, una di chiusura totale della linea tra Ciampino and Colleferro dal 5 agosto al 12 settembre per l’esecuzione delle opere principali, e ora una fase di completamento con attività notturne che non impatteranno sulla circolazione.
Il piano prevede inoltre la prosecuzione degli interventi per la messa in sicurezza idrogeologica, del valore complessivo di 9 milioni di euro, che continueranno a impegnare le maestranze nei prossimi mesi. Un investimento aggiuntivo che testimonia l’attenzione verso la sicurezza e la sostenibilità ambientale delle infrastrutture ferroviarie.
Ma proprio mentre si celebrano questi importanti traguardi infrastrutturali, sorge spontanea una domanda che interessa direttamente il territorio anagnino: perché la stazione di Anagni è rimasta esclusa da questo piano di ammodernamento? La città, con la sua importanza storica e il suo bacino di utenza, meriterebbe certamente un posto di rilievo in qualsiasi progetto di riqualificazione ferroviaria del territorio.
L’esclusione di Anagni dai lavori appare ancora più singolare se si considera che la città rappresenta uno dei centri più importanti lungo la tratta, con un significativo flusso di pendolari e un patrimonio turistico che potrebbe beneficiare enormemente di una stazione moderna e accessibile. La posizione strategica di Anagni, a metà strada tra Roma e Frosinone, la renderebbe un naturale candidato per interventi di potenziamento.
Questa situazione solleva interrogativi legittimi sui criteri di selezione utilizzati per definire le priorità di investimento. Mentre altre stazioni hanno beneficiato di interventi milionari, la stazione di Anagni continua ad attendere quegli ammodernamenti che potrebbero migliorarne significativamente funzionalità e attrattività.
L’auspicio è che questa esclusione sia solo temporanea e che prossimi piani di investimento possano finalmente interessare anche la stazione di Anagni/Fiuggi Terme restituendole quel ruolo di prestigio che la storia e la posizione geografica le attribuiscono naturalmente.