Anagni – La Sala della Ragione di Palazzo Comunale ha registrato una partecipazione straordinaria per la presentazione del volume “In classe ho un uragano: strategie e strumenti per affrontare l’ADHD a scuola”, opera di Sabrina Morrea e Marco Saccucci. L’evento, svoltosi nei giorni scorsi con la moderazione del giornalista Ivan Quiselli, ha rappresentato un momento di alta formazione specialistica per docenti, dirigenti scolastici, operatori del settore e amministratori locali.
Un approccio evidence-based al disturbo neurosviluppo
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) rappresenta una delle condizioni neurobiologiche più frequenti in età evolutiva, con una prevalenza stimata tra il 3% e il 7% della popolazione scolastica. Caratterizzato da pattern persistenti di disattenzione, iperattività e impulsività che interferiscono significativamente con il funzionamento accademico e sociale, l’ADHD richiede approcci didattici differenziati e metodologie pedagogiche specialistiche.
Il volume presentato si distingue per la sua impostazione metodologica rigorosa, articolata in sei moduli didattici che integrano evidenze neuroscientifiche, strategie comportamentali e tecniche di classroom management. L’approccio multimodale proposto dagli autori tiene conto delle più recenti acquisizioni della ricerca internazionale sui disturbi del neurosviluppo e delle linee guida per l’intervento psicoeducativo in ambito scolastico.
Le dichiarazioni degli autori
“La risposta della comunità educativa è stata oltre ogni aspettativa”, ha dichiarato Sabrina Morrea. “L’alta affluenza di professionisti del settore dimostra la crescente consapevolezza che l’ADHD non può essere affrontato con approcci empirici, ma richiede competenze specialistiche e strumenti evidence-based. Il nostro obiettivo è stato fornire un framework operativo che traduca le conoscenze neuropsicologiche in pratiche didattiche concrete.”
Marco Saccucci ha sottolineato l’importanza dell’approccio sistemico: “L’ADHD non è una sfida che riguarda esclusivamente il singolo alunno, ma coinvolge l’intero ecosistema educativo. Le strategie proposte nel volume mirano a creare ambienti di apprendimento strutturati che possano ottimizzare le funzioni esecutive e i processi attentivi, beneficiando non solo gli studenti con diagnosi, ma l’intera classe.”
La dott.ssa Morrea ha aggiunto: “Desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato alla presentazione del nostro libro. La presenza calorosa e numerosa ha reso l’evento un momento davvero speciale. Ringraziamo particolarmente chi ha contribuito all’organizzazione della serata, al nostro Ivan Quiselli impeccabile moderatore e chi ha condiviso con noi riflessioni, domande e parole di incoraggiamento, momenti musicali. È stato un privilegio poter condividere con tante persone, docenti, dirigenti, funzionari, amministratori comunali, il frutto del nostro lavoro che affronta una tematica così importante per la scuola, la famiglia, i nostri uragani. A questi ultimi l’augurio che nel percorso di vita trovino docenti che con passione e professionalità accolgano le sfide educative trasformandole in opportunità di crescita, nel valore di ogni bambino e nella forza di un gesto, di una parola, una possibilità offerta.”
L’impegno istituzionale per l’inclusione
Particolarmente significativo l’intervento dell’assessore alla Pubblica Istruzione Chiara Stavole, che ha evidenziato la dimensione sistemica dell’intervento: “È con grande interesse che ho preso parte alla presentazione di questo libro dedicato al disturbo da deficit di attenzione e iperattività, l’ADHD. Un testo che non solo approfondisce un tema di crescente rilevanza nelle nostre scuole, ma che contribuisce anche a diffondere una maggiore consapevolezza e comprensione, fondamentali per abbattere stereotipi e promuovere una cultura dell’inclusione.”
L’assessore ha proseguito delineando la strategia istituzionale: “L’ADHD è una realtà che tocca da vicino molti bambini, ragazzi, famiglie e insegnanti. Spesso sottovalutato o frainteso, questo disturbo può generare difficoltà significative nel percorso scolastico e nella vita quotidiana, se non adeguatamente riconosciuto e supportato. Per questo, come amministrazione, ci impegniamo a promuovere una scuola attenta, preparata, capace di accogliere ogni studente nella sua unicità.”
Focus clinico: comprendere l’ADHD
Dal punto di vista neurobiologico, l’ADHD presenta alterazioni nelle reti neurali responsabili del controllo inibitorio, della memoria di lavoro e della flessibilità cognitiva. Le neuroimmagini funzionali evidenziano ipoattivazione nelle aree prefrontali e nei circuiti fronto-striatali, correlati alle difficoltà nelle funzioni esecutive caratteristiche del disturbo.
Le manifestazioni sintomatologiche si articolano su tre dimensioni principali: la disattenzione, caratterizzata da difficoltà nel mantenere il focus attentivo su compiti prolungati e nella gestione dei dettagli; l’iperattività motoria, che si manifesta attraverso irrequietezza e difficoltà nel mantenere posture statiche; l’impulsività, che comporta risposte precipitose e difficoltà nell’inibizione comportamentale.
L’intervento psicoeducativo richiede un approccio multimodale che integri strategie farmacologiche, quando necessarie, con interventi comportamentali, modificazioni ambientali e training delle abilità sociali. In ambito scolastico, risultano efficaci le strategie di strutturazione dell’ambiente, l’utilizzo di rinforzi positivi sistematici, la segmentazione dei compiti complessi e l’implementazione di pause motorie strutturate.
Prospettive operative
La qualità dell’evento, caratterizzata dalla presenza qualificata di dirigenti scolastici, docenti specializzati e operatori del settore, ha confermato la necessità di una formazione continua sui disturbi del neurosviluppo. L’approccio evidence-based proposto nel volume rappresenta un contributo significativo alla letteratura specialistica italiana, colmando il gap tra ricerca neuropsicologica e applicazione didattica.
Come ha concluso l’assessore Stavole: “Sostenere la formazione dei docenti, fornire strumenti alle famiglie, e creare ambienti educativi più sensibili ai bisogni speciali è un dovere, ma anche un’opportunità per costruire una società più giusta e inclusiva. Ringrazio gli autori, il Dirigente Marco Saccucci e la Dirigente Sabrina Morrea per aver dato voce a una tematica così importante, con competenza e passione. Mi auguro che questo libro possa essere uno strumento utile, non solo per chi opera nel mondo della scuola, ma per tutti coloro che desiderano comprendere meglio l’ADHD e contribuire a un cambiamento culturale che metta davvero al centro la persona.”
L’evento ha rappresentato un modello di divulgazione scientifica qualificata, dimostrando come la collaborazione tra ricerca, istituzioni e territorio possa generare opportunità formative di alto profilo per la comunità educativa.