La multinazionale danese Novo Nordisk torna al centro delle preoccupazioni sindacali ad Anagni. L’annuncio del nuovo CEO Mike Doustdar di 9.000 esuberi globali e una ristrutturazione del business mondiale ha innescato un botta e risposta tra la Filctem CGIL e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
Il segretario interprovinciale Sandro Chiarlitti, insieme ai componenti della segreteria Antonio Parente e Francesco Cribari, ha inviato una lettera di fuoco alle istituzioni regionali, esprimendo profonda preoccupazione per le sorti del sito produttivo ciociaro e dei suoi lavoratori.
Il timore: addio al progetto da 2 miliardi
Al centro delle inquietudini sindacali c’è il progetto Fill and Finish Expansion, riconosciuto dal Governo come di interesse strategico nazionale lo scorso marzo. Si tratta di un investimento monstre da oltre 2 miliardi di euro che dovrebbe trasformare lo stabilimento di Anagni (ex Catalent) in uno dei tre hub produttivi globali principali dell’azienda danese.
Le stime parlavano di 1.500 nuovi posti di lavoro qualificati e di ricadute significative per l’economia del territorio. Tuttavia, secondo la Filctem CGIL, a seguito dell’annuncio del CEO, la parte preminente del progetto di espansione sarebbe stata “messa in pausa” per tempistiche di valutazione non meglio definite.
“Se ciò fosse confermato”, scrivono i sindacalisti nella lettera, “significherebbe che resterebbe in piedi solo l’edificio nuovo già oggetto di investimento da parte della ex Catalent, mentre l’intero progetto di nuova realizzazione con gli annessi posti di lavoro e indotto correlato, non avrebbero più alcun futuro”.
La replica piccata della Regione
La risposta del presidente Rocca non si è fatta attendere ed è stata decisamente pungente. La Regione Lazio si dice “stupita e dispiaciuta” dalla nota sindacale, sottolineando come il presidente abbia incontrato lunedì scorso, in una riunione di oltre due ore, proprio i vertici regionali degli stessi sindacati.
“Il Presidente ha relazionato e informato su tutte le questioni strategiche riguardanti il Lazio, comprese quelle relative al progetto Novo Nordisk“, si legge nella replica ufficiale. “Si tratta degli stessi sindacati oggi firmatari di un singolare comunicato stampa”.
Rocca precisa inoltre che né il Mimit, né lui stesso nella qualità di commissario, hanno ricevuto dalla azienda comunicazioni su eventuali ridimensionamenti riguardanti gli investimenti per il sito di Anagni.
Il nodo del nuovo management
I sindacati ripongono fiducia nel dottor Enrico De Ferrari e nella dottoressa Barbara Sambuco, attuale management locale, considerati “l’unica garanzia sul fatto che non ci sarà alcun tentennamento sul processo di espansione e consolidamento industriale”.
Il presidente Rocca è in attesa che si completi l’insediamento del nuovo CEO Global di Novo Nordisk per proseguire i colloqui con i rappresentanti dell’azienda. Nel frattempo, esprime dispiacere per il fatto che i sindacati “lamentino una situazione nel cui merito si è svolto un ampio e lungo confronto”.
Un territorio che non può permettersi passi falsi
Il sito di Anagni rappresenta un fiore all’occhiello del settore farmaceutico nel Lazio e ha già vissuto due acquisizioni importanti negli ultimi cinque anni. I lavoratori, definiti dai sindacati “il reale valore” dell’azienda, hanno sempre dimostrato capacità e competenze per affrontare ogni sfida.
La partita che si gioca sul tavolo è cruciale per l’economia locale e per le famiglie dei dipendenti. La Filctem CGIL chiede un incontro urgente con la Regione Lazio e la direzione aziendale per ottenere “chiarimenti e informazioni ufficiali sul futuro del sito”, ribadendo il fermo impegno su ogni passo che la compagnia effettuerà.
Il braccio di ferro tra sindacati e istituzioni regionali si consuma mentre migliaia di lavoratori attendono certezze sul loro futuro professionale. La sensazione è che siamo solo all’inizio di una vicenda che potrebbe riservare ancora sorprese, positive o negative che siano.