La Sala Consiliare del Comune di Fiuggi ha fatto da cornice alla cerimonia di premiazione della XVI edizione del Premio FiuggiStoria-Lazio Meridionale & Terre di Confine 2025, promosso dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni. Un appuntamento ormai consolidato nel panorama culturale della regione, che anche quest’anno ha celebrato l’eccellenza della ricerca storiografica dedicata al territorio del basso Lazio e alle sue vicende.
Pino Pelloni e Antimo Della Valle, assistiti da Anna Valentini, hanno proclamato i vincitori di un’edizione particolarmente ricca, che ha visto ben 22 libri in finale su 31 titoli ricevuti, a testimoniare la straordinaria vivacità della pubblicistica storiografica operante nel territorio, tutta tesa tra memoria, tradizione e ricerca archivistica.
Il riconoscimento principale, voluto dallo storico Piero Melograni e dal giornalista Pino Pelloni, è andato quest’anno a due autori che hanno saputo raccontare pagine significative della storia locale e nazionale. Giovanni De Blasis si è aggiudicato il premio con il libro “I fratelli Durante. Storia di una famiglia e del sacrificio di due eroi”, pubblicato da Radici Edizioni, un’opera che ricostruisce con rigore e sensibilità le vicende di una famiglia segnata dal sacrificio per gli ideali.
L’altro vincitore è Fernando Riccardi, premiato per il libro “La spedizione Luverà e la mancata riconquista borbonica degli Abruzzi (Gennaio-Febbraio 1861)”, edito da D’Amico Editore. Un lavoro che getta nuova luce su un episodio poco noto del Risorgimento italiano, quando i sostenitori dei Borbone tentarono l’ultima, disperata riconquista del territorio abruzzese nel febbraio del 1861.
Ma i riconoscimenti non si sono fermati ai due premi principali. L’edizione 2025 ha voluto celebrare anche altri autori che nel corso dell’anno hanno contribuito ad arricchire il patrimonio storiografico del territorio. Rossana Cosci è stata premiata per il libro “Calasanzio il ribelle”, un’opera che racconta la figura controcorrente del santo pedagogista.
Daniela Carfagna ha ricevuto un riconoscimento per “Quel ballo con il Duce. Diario di Stella Carfagna”, pubblicato da Atlantide Editore, un testo che attraverso la forma del diario personale restituisce uno spaccato di vita durante il periodo fascista. Emidio D’Amato è stato premiato per “L’ultima strage di Roma. Edmondo Di Pillo e l’eccidio de La Storta”, edito da La Caravella, un’opera che ricostruisce un tragico episodio della Resistenza romana.
Riconoscimento anche a Romeo Fraioli per il libro “Vincenzo Francati. Un socialista di Isola Liri”, che recupera la figura di un protagonista del socialismo locale, e a Daniele Priori per “La Curia e il fisco contro Maria, accusata di libertà”, pubblicato da Atlantide Editore, un lavoro che racconta una vicenda di potere e repressione attraverso i secoli.
Menzione speciale per Maurizio Zambardi, già vincitore nel 2019 del FiuggiStoria Lazio Meridionale & Terre di Confine con il suo “Il capobrigante Fuoco tra storia e leggenda, brigantaggio postunitario in Alta Terra di Lavoro”, premiato quest’anno per aver pubblicato nel corso dell’anno ben sei libri, un record di produttività che testimonia la sua instancabile attività di ricerca e divulgazione storica.
La cerimonia ha rappresentato un momento di festa per tutta la comunità degli storici locali, degli editori e delle Istituzioni pubbliche e private che hanno sostenuto e agevolato la pubblicazione dei testi. Un ringraziamento particolare è andato agli autori finalisti che, pur non salendo sul podio, hanno contribuito con le loro ricerche a tenere viva la memoria del territorio.
Fondamentale, come sempre, il supporto tecnico e registico di Pino e Federico Ambrosetti della MediaEventi, che hanno curato gli aspetti organizzativi della manifestazione, permettendo alla cerimonia di svolgersi in modo impeccabile.
Il Premio FiuggiStoria si conferma così un appuntamento irrinunciabile per chi si occupa di storia del Lazio meridionale, un territorio ricco di vicende spesso trascurate dalla storiografia nazionale ma che meritano di essere raccontate e tramandate alle nuove generazioni. La Fondazione Giuseppe Levi Pelloni continua nella sua preziosa opera di valorizzazione culturale, offrendo un palcoscenico agli autori e un servizio alla collettività.