La tragedia che ha scosso l’Italia
Un velivolo militare precipita in zona boschiva durante un volo di addestramento
Una giornata che doveva essere dedicata alla formazione ma che – invece – si è trasformata in un dramma che ha sconvolto l’intera comunità militare e civile del territorio pontino. Questa mattina – mercoledì primo ottobre – un velivolo dell’Aeronautica Militare è precipitato all’interno del Parco Nazionale del Circeo, nel territorio comunale di Sabaudia, in provincia di Latina. Il T-260B, un biposto appartenente al 70° Stormo con base presso l’aeroporto militare Enrico Comani di Latina, era impegnato in una missione addestrativa quando si è verificato il tragico evento.
I soccorritori, giunti rapidamente sul luogo dell’impatto grazie al supporto di un elicottero dei Vigili del Fuoco e di un altro mezzo dell’Aeronautica Militare, hanno trovato il velivolo avvolto dalle fiamme. All’interno dell’abitacolo carbonizzato giacevano senza vita i corpi dei due militari che si trovavano a bordo. La zona dell’impatto, situata in un’area boschiva all’altezza di Cerasella e della Migliara 49, nei pressi di uno degli accessi al Parco e della via Pontina, era fortunatamente priva di presenze civili in quel momento, evitando così un bilancio ancora più drammatico.
Le vittime: un comandante esperto e un giovane allievo
Il colonnello Mettini e l’aspirante pilota Nucheli uniti nel tragico destino
Le due persone che hanno perso la vita nell’incidente sono il colonnello Simone Mettini, comandante della scuola di volo del 70° Stormo, e Lorenzo Nucheli, un allievo diciannovenne originario di Serrone che frequentava l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Due generazioni diverse, accomunate dalla passione per il volo e dal servizio alla Patria, spezzate in un istante durante quella che doveva essere una routine di addestramento.
Simone Mettini, quarantottenne residente ad Aprilia, aveva assunto il comando della scuola di volo di Latina nel luglio del 2024, subentrando al colonnello Giuseppe Bellomo. Prima di questo incarico, prestava servizio presso il VI Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica. Lascia nel dolore la moglie e due figli, oltre a un’intera comunità che lo ricorda come professionista esemplare. Nel suo discorso di insediamento aveva manifestato la volontà di innovare le metodologie didattiche, puntando sulla formazione nell’uso delle nuove tecnologie, della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale. “Per ottenere tutto questo c’è bisogno di voi, donne e uomini del 70esimo stormo, del vostro attaccamento al reparto e al territorio, della vostra fiera capacità di superare anche i momenti di incertezza”, aveva dichiarato con lungimiranza ai suoi collaboratori.
Lorenzo Nucheli, appena diciannovenne, rappresentava invece il futuro dell’Aeronautica, un giovane che aveva scelto di dedicare la propria vita alla difesa del Paese. La sua giovane età rende ancora più straziante questa perdita, strappando ai familiari e alla nazione un ragazzo pieno di sogni e ambizioni.
Le ricerche e le indagini
Dalle operazioni di soccorso all’apertura del fascicolo della procura militare
Il velivolo, decollato dalla base di Latina e diretto verso sud, è improvvisamente scomparso dai radar. L’allarme è scattato immediatamente, attivando una complessa macchina dei soccorsi che ha coinvolto mezzi aerei e terrestri. Le operazioni di ricerca si sono concluse tragicamente con il ritrovamento del relitto nell’area boschiva del Parco Nazionale del Circeo.
La Procura Militare di Roma, coordinata dal procuratore Antonio Sabino, è ora in attesa di ricevere una prima informativa dettagliata sull’accaduto. Una volta acquisita la documentazione necessaria, i magistrati militari apriranno un fascicolo d’indagine per verificare l’eventuale presenza di aspetti di rilevanza penale militare e ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. Gli inquirenti dovranno stabilire se si sia trattato di un guasto tecnico, di un errore umano o di una combinazione di fattori che hanno portato alla tragedia.
Il cordoglio delle istituzioni
Dal Quirinale a Palazzo Chigi, il Paese si stringe alle famiglie delle vittime
La notizia della tragedia ha provocato una immediata reazione delle massime cariche dello Stato, che hanno espresso il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari delle vittime e all’intera Forza Armata.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, nel quale ha manifestato “profonda costernazione e sincera commozione” per l’incidente, pregando di far giungere ai familiari e alla Forza Armata i suoi “sentimenti di cordoglio, solidarietà e intensa partecipazione al dolore”.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso attraverso un messaggio sui social il proprio “profondo cordoglio” per l’incidente, manifestando la vicinanza sua e del Governo alle famiglie delle vittime, all’Aeronautica Militare e a tutta la Difesa.
Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha dichiarato di aver appreso “con sincero dolore” la notizia del tragico evento, facendo giungere le sue “più sentite condoglianze e la vicinanza del Senato della Repubblica” ai familiari, ai colleghi, al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e ai vertici della Difesa.
Le parole commosse del ministro Crosetto
“Si dice che un pilota non muore mai, vola solo più in alto”
Particolarmente toccante è stato il messaggio del Ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha ricordato le vittime con parole cariche di emozione: “Si dice che un pilota non muore mai, vola solo più in alto, ma non posso nascondere il profondo dolore per la notizia della tragica scomparsa del Colonnello Simone Mettini, Comandante di Stormo ed esperto pilota istruttore, e del giovane Allievo Lorenzo Nucheli, caduti in servizio questa mattina”.
Il ministro ha espresso “a nome mio personale, come Ministro e come padre, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie, ai loro cari e a tutta la comunità dell’Aeronautica Militare“. Crosetto ha poi aggiunto: “La grande famiglia della Difesa si stringe con affetto intorno ai familiari, condividendo il dolore e il ricordo di due vite dedicate al servizio del Paese. Cieli blu, Simone e Lorenzo“.
Anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso su X il proprio dolore: “Sono profondamente addolorato per la scomparsa dei due militari dell’Italian Air Force rimasti coinvolti in un tragico incidente aereo questa mattina a Sabaudia. Ho espresso le condoglianze al Generale Conserva e a tutta l’Arma azzurra. Un pensiero commosso ai famigliari delle vittime”.
Il ricordo della comunità locale
La sindaca Celentano: “Un punto di riferimento che ci mancherà profondamente”
Anche le istituzioni locali hanno voluto rendere omaggio alle vittime. La sindaca di Latina Matilde Celentano ha ricordato il colonnello Mettini con parole di grande stima: “Conservo un prezioso ricordo del colonnello Mettini, punto di riferimento dell’addestramento al volo non solo in campo nazionale ma anche internazionale. Un uomo delle istituzioni con uno spiccato senso dello Stato che ci mancherà profondamente”.
Le parole della prima cittadina testimoniano quanto il comandante fosse apprezzato non solo nell’ambiente militare ma anche nel tessuto civile del territorio pontino, dove aveva saputo creare solidi legami professionali e umani. La sua perdita rappresenta un vuoto incolmabile non solo per l’Aeronautica Militare ma per l’intera comunità locale che lo aveva accolto e stimato.
Un lutto che colpisce l’intera nazione
Il sacrificio di chi serve il Paese con dedizione e coraggio
Questa tragedia riporta all’attenzione del Paese il tema del sacrificio quotidiano di chi indossa l’uniforme militare. Anche in tempo di pace, le attività addestrative comportano rischi significativi che vengono affrontati con professionalità e coraggio da migliaia di uomini e donne delle Forze Armate.
La morte del colonnello Mettini e dell’allievo Nucheli ricorda a tutti noi quanto sia prezioso e delicato il lavoro di chi garantisce la sicurezza e la difesa nazionale. Il loro ricordo rimarrà indelebile nella memoria dell’Aeronautica Militare e dell’intero Paese, che non dimenticherà il loro contributo e il loro ultimo volo insieme, in quel cielo di Sabaudia che doveva essere teatro di addestramento e che si è invece trasformato nella loro destinazione finale.