PERUGIA-ASSISI – Migliaia di persone si sono ritrovate domenica mattina ai Giardini del Frontone di Perugia, da dove, alle 9 in punto, è cominciato il lungo cammino verso Assisi. Un serpentone umano di volti, striscioni, passi e speranze che ancora una volta ha attraversato l’Umbria per lanciare un messaggio universale di pace e fraternità.
Gli organizzatori parlano di oltre 200mila partecipanti, una cifra straordinaria che riporta la Marcia PerugiAssisi ai numeri record del 2001. Una manifestazione particolarmente partecipata e sentita, con una presenza molto superiore alla media classica di 30mila persone. Un’affluenza che testimonia quanto sia profonda l’esigenza di dire no alla guerra, in un mondo che sembra aver smarrito la bussola della convivenza pacifica.
Il corteo è partito alle 9 dai Giardini del Frontone di Perugia per arrivare alle 15 alla Rocca Maggiore di Assisi, percorrendo i 24 chilometri che separano le due città umbre, carichi di simbolismo e memoria. La storica manifestazione, nata nel 1961 su iniziativa di Aldo Capitini, ha ritrovato la sua forza propulsiva, la sua capacità di aggregare e mobilitare coscienze.
Quest’anno la Marcia ha assunto un significato ancora più intenso. Tra il dramma di Gaza e del 7 ottobre, la guerra tra Russia e Ucraina, i conflitti in Libano e in tante altre parti del mondo, la necessità di gridare “basta” alla violenza si è fatta impellente. Le bandiere della pace hanno colorato il percorso, mescolandosi alle bandiere della Palestina e agli striscioni con la parola “Fraternità“, tema centrale della manifestazione 2025.
Una caratteristica della marcia 2025 è il ritorno dei leader politici che non si vedevano da anni. Presenti i segretari di Pd e di Sinistra Italiana, Elly Schlein e Nicola Fratoianni, e il leader del M5s Giuseppe Conte. Alla PerugiAssisi anche il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, in una giornata che ha unito società civile, associazioni, scuole, sindacati e forze politiche.
La Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, insieme al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani e alla Rete nazionale delle scuole per la pace, ha promosso l’evento con lo slogan “Imagine all the people“, mutuato dalla celebre canzone di John Lennon. Un invito a immaginare tutte le persone vivere insieme in pace, a costruire quella fraternità che rappresenta l’alternativa alla guerra, l’altro orizzonte possibile.
E proprio di orizzonti, nel pomeriggio, il cielo di Assisi ha regalato ai manifestanti uno spettacolo naturale che sembrava echeggiare il messaggio della giornata. Mentre le bandiere della pace sventolavano nella brezza del tardo pomeriggio, un arco circumorizzontale si è palesato nel cielo, creando un pendant cromatico con i colori delle bandiere che gremivano la Rocca Maggiore.
L’arco circumorizzontale è un fenomeno ottico atmosferico raro e affascinante, chiamato anche “arcobaleno di fuoco” perché si manifesta basso nel cielo, parallelo all’orizzonte, e quando si forma su nuvole sfilacciate come i cirri sembra una fiamma colorata che divampa nell’atmosfera. Perché si verifichi, il sole deve trovarsi ad almeno 58 gradi sopra l’orizzonte e devono essere presenti cristalli esagonali di ghiaccio allineati orizzontalmente nelle nubi alte. La luce solare attraversa la faccia laterale dei cristalli quando questa è quasi verticale e fuoriesce dalla faccia inferiore orizzontale, generando bande di colore molto ampie.
Per chi era presente ad Assisi in quel momento, l’apparizione dell’arco è stata interpretata da molti come un segno, una corrispondenza tra cielo e terra, tra la bellezza naturale e l’aspirazione umana alla pace. Le fotografie scattate dai partecipanti hanno immortalato questo momento magico, in cui scienza e poesia si sono fuse in un’immagine indimenticabile.
La manifestazione conclusiva alla Rocca Maggiore si è protratta fino alle 16.30, con saluti e interventi che hanno ribadito l’urgenza di costruire un mondo diverso. In un pianeta in fiamme, in un mondo in guerra, la Marcia PerugiAssisi 2025 ha dimostrato che esiste ancora una moltitudine di persone pronte a mettersi in cammino, a credere che la fraternità non sia un’utopia ma una necessità storica.
Dalle scuole alle associazioni, dai sindacati ai singoli cittadini, la partecipazione è stata trasversale e spontanea. Ognuno con le proprie motivazioni, ognuno con la propria storia, ma tutti uniti dalla convinzione che la pace non sia solo l’assenza di guerra, ma la costruzione attiva di giustizia, dialogo e solidarietà.
La Marcia della Pace del 12 ottobre 2025 resterà nella memoria come una di quelle giornate in cui la storia si scrive camminando, un passo dopo l’altro, da Perugia ad Assisi, sotto un cielo che ha voluto aggiungere il suo arcobaleno alla sinfonia di colori della speranza umana.