Una storia che interpella le istituzioni
Anagni, ottobre 2025 – È una storia che tocca il cuore e che solleva interrogativi importanti quella raccontata da un papà residente ad Anagni, il cui figlio di tre anni è affetto da diabete mellito di tipo 1.
A causa della mancanza di un servizio di assistenza sanitaria scolastica, il bambino non può frequentare la scuola dell’infanzia, come spetterebbe a ogni coetaneo. Una situazione che, come denuncia il padre, li sta lasciando soli di fronte a una burocrazia lenta e a un sistema che sembra non avere risposte immediate.
Nessuna figura sanitaria per monitorare il bambino a scuola
Il padre racconta di essersi rivolto alla scuola, ai servizi sociali e all’ASL competente, ricevendo sempre la stessa risposta: al momento non è disponibile alcuna figura medica in grado di monitorare la salute del bambino durante l’orario scolastico.
Per permettere al figlio di frequentare, la famiglia dovrebbe organizzarsi autonomamente. “O io mi prendo permessi dal lavoro – precisa il papà – oppure ci va mia moglie, seduta su una sediolina nella classe accanto. Ma mia moglie è al settimo mese di gravidanza e, in quell’ambiente, può facilmente contrarre malattie. Non è giusto.”
“Mio figlio ha diritto di andare a scuola”
Le parole del padre sono un vero e proprio grido d’aiuto:
“Mio figlio ha diritto di andare a scuola e io mi sento abbandonato dalle istituzioni, dalla sanità e dallo Stato stesso. Scrivo a voi per lanciare un appello disperato ma anche carico di speranza.”
La vicenda mette in evidenza una grave carenza di personale sanitario scolastico e la difficoltà, per famiglie con bambini affetti da patologie croniche, di accedere a servizi fondamentali che garantiscano il diritto allo studio e all’inclusione.
Un caso che richiama l’attenzione sulla sanità scolastica
Il tema dell’assistenza sanitaria per i bambini con bisogni specifici nelle scuole è da tempo oggetto di discussione a livello nazionale. In molti territori, tra cui quello della provincia di Frosinone, la mancanza di infermieri scolastici e di protocolli adeguati continua a creare vuoti assistenziali, con conseguenze dirette sulla vita delle famiglie.
La speranza è che la segnalazione di questo papà possa spingere le istituzioni competenti a intervenire rapidamente, per garantire al piccolo il diritto alla scuola e alla famiglia la serenità che merita.