Un copione collaudato, purtroppo sempre efficace quando trova vittime fragili e in buona fede. Una donna di 89 anni di Sgurgola è stata per un soffio vittima della classica truffa del finto Carabiniere, quella che fa leva sui sentimenti familiari e sulla paura per estorcere denaro e beni preziosi agli anziani.
La telefonata è arrivata come un fulmine a ciel sereno: una voce convincente, che si spacciava per un militare dell’Arma, ha informato l’anziana signora che il nipote era stato arrestato e che per liberarlo serviva consegnare immediatamente monili e contanti. Un racconto drammatico, costruito ad arte per generare panico e impedire qualsiasi ragionamento lucido.
La donna, comprensibilmente sconvolta dalla notizia, ci ha creduto senza esitazione. L’amore per il nipote e la paura di vederlo in difficoltà hanno avuto la meglio su ogni dubbio, e l’89enne si è preparata a consegnare tutto ciò che i truffatori le chiedevano. Un momento di vulnerabilità che i malviventi conoscono bene e su cui costruiscono il loro spregevole business.
Per fortuna, nel momento cruciale è intervenuta la nipote, che con un coraggio invidiabile ha capito immediatamente di trovarsi di fronte a una truffa. Il suo intervento tempestivo ha messo in fuga i malviventi, impedendo che l’anziana nonna perdesse i risparmi di una vita e i ricordi custoditi nei gioielli di famiglia.
I Carabinieri veri, quelli autentici, stanno ora indagando per identificare i responsabili della truffa. Gli investigatori stanno raccogliendo tutti gli elementi utili, dal numero di telefono utilizzato dai truffatori alle eventuali testimonianze, per risalire agli autori del tentato raggiro e assicurarli alla giustizia.
La vicenda riporta l’attenzione su un fenomeno purtroppo ancora diffuso, che colpisce soprattutto le persone anziane e sole. Le forze dell’ordine ricordano costantemente che i Carabinieri non chiedono mai denaro o oggetti di valore al telefono e che, in caso di dubbi, è sempre necessario riagganciare e contattare direttamente il 112 per verificare l’autenticità della chiamata.
Questa volta è andata bene grazie alla prontezza di spirito della nipote, ma rimane l’amarezza per un tentativo che ha sfruttato la fragilità e l’affetto familiare di una donna di quasi novant’anni. Un episodio che deve servire da monito per tutta la comunità, ricordando l’importanza di proteggere i più vulnerabili da questi predatori senza scrupoli.