Il gruppo consiliare Insieme del Comune di Paliano alza la voce contro il progetto di realizzazione dell’impianto agrivoltaico “Focarelle”, previsto in località Il Vallone, nei pressi di Colle Rampo. Le consigliere comunali Eleonora Campoli, Emanuela Moroni e Paola Imperoli hanno presentato venerdì 25 ottobre 2025 formali osservazioni nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), chiedendo la non autorizzazione del progetto.
Il documento, inviato a tutti gli enti competenti tra cui Regione Lazio, Provincia di Frosinone, Prefettura, ARPA Lazio e Ministero dell’Ambiente, evidenzia una serie di criticità che, secondo le consigliere, renderebbero l’impianto incompatibile con le caratteristiche del territorio.
Un territorio già sotto pressione
«Il nostro territorio è già gravato da numerose servitù ambientali e infrastrutturali. Un ulteriore impianto di grandi dimensioni, a ridosso del Monumento Naturale Selva di Paliano e Mola dei Piscoli, rappresenterebbe un danno irreversibile per l’ambiente, il paesaggio e la salute dei cittadini», hanno dichiarato le tre consigliere.
La preoccupazione principale riguarda proprio la vicinanza dell’impianto progettato all’area protetta del Monumento Naturale, con quella che le amministratrici definiscono una violazione della fascia di rispetto di 500 metri prevista dalla normativa vigente. Non si tratta solo di una questione burocratica: la realizzazione dell’impianto comporterebbe, secondo le osservazioni presentate, la distruzione di habitat naturali e un concreto rischio per le specie avifaunistiche che popolano la zona.
Contrasto con l’agricoltura biologica di eccellenza
Ma le criticità non si fermano all’aspetto ambientale. Il gruppo Insieme sottolinea come il progetto sia in contrasto con le finalità stesse delle normative sugli impianti agrivoltaici, che dovrebbero integrare la produzione energetica con quella agricola, non sostituirsi ad essa. «Siamo ovviamente molto favorevoli alle energie rinnovabili e a tutto ciò che non contrasta con la natura, ma riteniamo che debbano essere realizzate nel rispetto dei territori e delle comunità locali», precisano le consigliere.
Il punto è particolarmente sensibile per un’area che si caratterizza per la presenza di aziende biologiche di eccellenza e che è inserita nel Biodistretto Terre dei Colonna. «Gli impianti agrivoltaici dovrebbero sostenere le aziende agricole, non sostituirsi ad esse occupando centinaia di ettari di terreno fertile», rimarcano Campoli, Moroni e Imperoli.
L’area in questione, inoltre, è riconosciuta con il marchio regionale “Natura in Campo – i prodotti dei parchi”, un patrimonio che le consigliere ritengono debba essere difeso in coerenza con le politiche regionali di tutela del paesaggio e dell’agricoltura sostenibile.
Impatto economico e rischi idrogeologici
Tra le motivazioni evidenziate nelle osservazioni figura anche il rilevante impatto visivo e paesaggistico dell’impianto, con la conseguente svalutazione economica delle proprietà dei residenti e delle attività agricole circostanti. Un aspetto che tocca direttamente la vita quotidiana e il futuro economico di chi vive e lavora in queste zone.
Non mancano preoccupazioni legate alla sicurezza del territorio: le consigliere hanno richiamato le criticità idrogeologiche e il rischio frana evidenziati dalle classificazioni del PSAI Liri-Garigliano, un elemento che aggiungerebbe ulteriori incognite alla realizzazione dell’opera.
Un carico ambientale insostenibile sulla Valle del Sacco
Il documento presentato dal gruppo Insieme è corredato da una mappa che fotografa una situazione allarmante: impianti fotovoltaici e agrivoltaici già approvati o in corso di autorizzazione, prevalentemente nei territori di Paliano e Anagni, per un totale di oltre 450 MW richiesti. Un dato che evidenzia, secondo le consigliere, la necessità di una valutazione complessiva del carico ambientale sulla Valle del Sacco, un’area già fortemente compromessa dalla presenza di discariche, poli logistici e impianti industriali.
«Occorre una visione d’insieme che tenga conto della capacità di tenuta del nostro territorio», sottolineano le amministratrici, che rinnovano la propria ferma contrarietà alla realizzazione dell’impianto “Focarelle”, auspicando che la Regione Lazio esprima parere negativo e tuteli il territorio e i cittadini di Paliano.
La partita è ora nelle mani degli enti competenti, chiamati a valutare se lo sviluppo delle energie rinnovabili possa davvero convivere con la tutela di un territorio che ha fatto della qualità ambientale e agricola il proprio punto di forza.




