Le indagini sul tragico crollo della Torre dei Conti nel cuore di Roma entrano in una fase cruciale. I Carabinieri hanno lanciato un appello pubblico per raccogliere materiale fotografico e video del primo cedimento della struttura medievale, avvenuto alle 11:20 di lunedì scorso, circa un’ora e mezza prima del crollo definitivo che ha causato la morte di Octav Stroici, operaio rumeno di 66 anni rimasto schiacciato sotto le macerie.
«In relazione alle indagini sul tragico crollo della Torre dei Conti, costato la vita a un operaio rimasto intrappolato sotto le macerie, si invita chiunque sia in possesso di video o foto, di qualsiasi tipo, in cui sia ripreso, anche solo parzialmente, il primo crollo, li invii all’indirizzo mail crollotorredeiconti@carabinieri.it oppure tramite Whatsapp al numero +39 3479261316», spiegano gli investigatori dell’Arma. È fondamentale allegare al materiale fornito un documento di identità e un’utenza dove si preferisce essere contattati, precisano le forze dell’ordine.
Il dettaglio che rende particolarmente urgente questa ricerca è che esistono immagini del secondo cedimento, quello delle 12:50, ma non del primo. Quelle testimonianze visive potrebbero rivelarsi decisive per comprendere la dinamica completa dell’evento e ricostruire cosa sia successo nelle fasi iniziali del collasso strutturale del complesso interno. L’autopsia eseguita venerdì scorso ha confermato che Stroici è morto schiacciato dalle macerie, una tragedia che ha scosso l’intera capitale.
Nel frattempo proseguono i rilievi tecnici sulla torre, con procedure richieste dalla Procura che prevedono l’utilizzo di tecnologie avanzate. È stato installato uno scanner laser che verrà posizionato in vari punti del perimetro del monumento medievale. Il sofisticato macchinario permetterà di raccogliere una serie di dati fondamentali per valutare lo stato conservativo della struttura e individuare le eventuali procedure attuabili per la messa in sicurezza di quello che resta della torre.
La vita degli abitanti della zona è stata stravolta dal crollo. Cappotti in mano, zaini sulle spalle e scatoloni in braccio: gli sfollati dei dieci appartamenti di fronte alla Torre dei Conti sono rientrati oggi pomeriggio nelle loro abitazioni, ma solo per prendere alcuni effetti personali prima di liberarle nuovamente. La palazzina, situata a ridosso della torre, è stato l’unico edificio evacuato a seguito dei cedimenti.
«Una situazione inaspettata, soprattutto se penso che stasera avrei dovuto fare una cena con degli ospiti sul mio terrazzo e invece sono fuori casa», racconta all’Adnkronos uno dei residenti mentre riconsegna il caschetto giallo ai Vigili del Fuoco. Ai circa dieci abitanti dell’edificio è stato proposto di appoggiarsi temporaneamente in alloggi sostitutivi all’Infernetto, anche se non è ancora chiaro quanti di loro ne abbiano fatto richiesta.
Tra le persone in fila per recuperare i propri beni c’è anche Elio, che lavora nel ristorante all’angolo: «Ci è successa questa disgrazia. Noi lavoriamo al ristorante all’angolo e quindi ci hanno detto di togliere le cose che avevamo fuori. Ci hanno chiuso il locale da lunedì e siamo venuti a prendere la roba da mangiare per non sprecarla». Una testimonianza che racconta il disagio quotidiano di chi, oltre al trauma dell’evacuazione, deve fare i conti anche con la perdita del lavoro e della normalità.




