Da un anno e mezzo il Partito Democratico della provincia di Frosinone vive in una sorta di limbo congressuale. Un’attesa che si fa sempre più pesante per amministratori, circoli, iscritti ed elettori che guardano con crescente preoccupazione a una situazione di stallo che sembra non trovare sbocco. Il congresso, prima promesso, poi bloccato, poi rinviato, poi sospeso, ora appare di nuovo impantanato in dibattiti autoreferenziali che non portano a soluzioni concrete.
A denunciare con forza questa paralisi è il Collettivo “Parte di Noi”, componente della mozione Schlein, che attraverso un comunicato stampa chiede con urgenza di celebrare finalmente il congresso provinciale entro la fine dell’anno. Una richiesta che assume i toni di un vero e proprio appello alla responsabilità politica, in un momento in cui la provincia di Frosinone attraversa una fase delicata sotto molteplici profili.
“Questa vicenda ha congelato ogni confronto reale, trasformando il Partito in una macchina spenta mentre fuori il mondo corre velocissimo”, sottolinea il collettivo nel suo documento. Un riferimento che diventa ancora più significativo se si considera il contesto nazionale, con una destra che, secondo i dem, “regala all’Italia una finanziaria che attacca i poveri per dare ai ricchi, facendo crescere solo le disuguaglianze ma non il Paese”.
Il quadro provinciale non è certo più confortante. Le ultime rilevazioni sulla qualità della vita mostrano un peggioramento inesorabile. La crisi industriale morde in profondità, i giovani continuano a fuggire da un territorio che non offre loro prospettive, i diritti fondamentali vengono erosi e le liste d’attesa nella sanità diventano sempre più infinite. Di fronte a questo scenario, l’immobilismo del partito rappresenta, secondo “Parte di Noi”, “una responsabilità politica enorme”.
Il collettivo ribadisce con determinazione che “non esistono scorciatoie: andare a congresso entro la fine dell’anno è un dovere e un atto di rispetto verso la nostra comunità politica“. La richiesta è chiara: serve un passaggio trasparente che dia finalmente al partito una guida legittimata e riconosciuta, attraverso un confronto vero, aperto e costruttivo, capace di interrogare tutte le anime del partito su quale futuro costruire insieme.
Nel comunicato non mancano i ringraziamenti al commissario Gianassi, nominato dalla segretaria nazionale Elly Schlein, per il lavoro complesso svolto in questi mesi. Ma l’appello è chiaro: “Gli chiediamo di indicarci finalmente le date del voto, per permettere alle migliaia di persone che si sono iscritte al PD di esprimere la propria preferenza per il futuro”.
Il Collettivo “Parte di Noi” ha già fatto la sua scelta: sostiene convintamente Achille Migliorelli, nel quale riconosce “l’energia, la visione e il coraggio che servono a risollevare un partito stanco e sfibrato, con troppi circoli abbandonati a sé stessi”. Migliorelli viene descritto come “un giovane di sinistra, preparato, capace di parlare alle nuove generazioni senza perdere il legame con la storia del centrosinistra. È un ponte fra ciò che siamo stati e ciò che dobbiamo tornare a essere”.
L’eventuale convergenza su questa candidatura, precisano dal collettivo, dovrà tenere conto non solo del peso delle forze in campo, ma soprattutto della necessità di introdurre “una reale discontinuità rispetto al passato”: dalla riapertura dei circoli chiusi negli ultimi anni, alle nuove proposte politiche, dall’organizzazione di eventi e Feste dell’Unità, fino alla costruzione di alleanze chiare e identitarie in vista delle elezioni amministrative e provinciali.
In questi mesi di tesseramento, l’area politica della componente Schlein si è radicata e rafforzata sul territorio provinciale. “È ben evidente, ora più che mai, che pretendiamo il rispetto e il riconoscimento necessari”, sottolineano, annunciando la volontà di continuare nella costruzione di “un luogo politico libero da vecchi condizionamenti, capace di rispondere alle esigenze di una sinistra contemporanea che non vive di tatticismo ma di risposte ai problemi reali”.
Particolare soddisfazione viene espressa per la collaborazione avviata con Area Dem nella provincia di Frosinone. “Non una fusione a freddo, ma un progetto di condivisione politica: un patrimonio di rapporti umani e visione da salvaguardare”, spiegano dal collettivo.
Gli esempi virtuosi non mancano. Le recenti vittorie elettorali a Cassino e Ceccano hanno dimostrato cosa può succedere quando un centrosinistra moderno, aperto e coraggioso si rimette davvero in cammino. “Grazie a un modello politico che ha unito competenza, militanza e identità le sfide possono essere vinte”, ricorda il documento. Quei successi non sono casi isolati ma rappresentano una direzione, una lezione che l’intera provincia può seguire.
Lo sguardo è già rivolto al futuro prossimo. Comuni importanti come Pontecorvo nel 2026 e Frosinone nel 2027 andranno al voto e hanno bisogno immediatamente di un PD autorevole, capace di esprimere una linea chiara e una leadership riconosciuta. “L’alternativa è regalare alla destra l’ennesima opportunità. Noi non intendiamo farlo”, avvertono con forza.
Per questo il tempo delle attese è considerato finito. Il PD provinciale deve tornare a vivere e la strada passa necessariamente dal voto, dal rinnovamento, da una nuova leadership capace di animare “un cambio di passo sostanziale nelle scelte e nelle politiche del Partito Democratico, come avvenuto a livello nazionale con l’elezione di Elly Schlein che deve essere sempre più supportata, anche nei confronti di chi dentro e fuori dal partito non si fa sfuggire occasione per colpire”.
Il messaggio finale del Collettivo “Parte di Noi” è un vero e proprio manifesto programmatico: “Non possiamo essere il partito del freno a mano tirato. Dobbiamo essere il partito che, coniugando umiltà e ambizione, costruisce un’alternativa alla peggiore destra: quella che specula sulle difficoltà e soffia sulle paure, senza fornire soluzioni concrete”.




