Un’operazione condotta con determinazione e metodo investigativo ha portato all’arresto di un giovane truffatore che aveva preso di mira un’anziana signora di Serrone. Nelle prime ore di questa mattina, a Napoli, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Anagni hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 25enne originario del capoluogo campano, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi.
L’accusa è pesante: truffa aggravata in concorso ai danni di una 84enne di Serrone, perpetrata lo scorso 19 giugno con la complicità di un’altra persona ancora ricercata. La vittima, una donna fragile e sola in casa quel pomeriggio, aveva consegnato 450 euro in contanti e alcuni monili in oro a degli sconosciuti, convinta di dover salvare la figlia da un inesistente e grave sinistro stradale.
La telefonata che ha dato il via all’incubo era arrivata nel pomeriggio, quando una voce autorevole si era qualificata come Maresciallo dei Carabinieri, seguita poi da presunti avvocati e assicuratori. Il copione, tristemente collaudato, aveva fatto breccia nelle paure dell’anziana: sua figlia era nei guai, servivano soldi e gioielli per evitarle l’arresto. Poco dopo, un complice si era presentato fisicamente alla porta dell’abitazione per ritirare il “riscatto”.

Quella sera stessa, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia della Città sono intervenuti dopo la richiesta di aiuto della donna, trovandola in lacrime e sotto shock. Da quel momento è scattata un’indagine serrata, coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone, che ha permesso di ricostruire nei dettagli la dinamica dell’inganno.
Gli investigatori hanno scoperto che tutto era iniziato con le cosiddette “chiamate filtro”: telefonate rapidissime a utenze fisse della zona, utilizzate dai malviventi per individuare le case abitate da anziani soli. Una volta selezionato il “bersaglio”, entravano in azione i truffatori veri e propri, con le loro storie allarmanti e convincenti.
Le immagini degli impianti di videosorveglianza della zona sono state analizzate fotogramma per fotogramma. I militari hanno così individuato una Renault Twingo nera che si allontanava dall’abitazione della vittima proprio nell’orario compatibile con la truffa. L’analisi del traffico telefonico delle utenze sospette e il successivo riconoscimento fotografico da parte dell’anziana hanno fatto il resto, stringendo il cerchio attorno ai responsabili.
Gli elementi raccolti, confluiti in una dettagliata informativa ai Giudici del Tribunale di Frosinone, hanno portato all’emissione del provvedimento cautelare. Il 25enne si trova ora rinchiuso nella Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, mentre proseguono le ricerche della complice.
L’operazione rappresenta un segnale importante nella lotta contro un fenomeno tristemente diffuso, che colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione con tecniche sempre più sofisticate ma, fortunatamente, non invincibili di fronte a investigazioni condotte con rigore e tempestività.




