Salvato in extremis dopo essere stato punto da due imenotteri (forse vespe) grazie alla professionalità e alla assistenza efficace e tempestiva del personale medico-infermieristico del PAT, Punto di Assistenza Territoriale, del presidio sanitario di Anagni.
E’ quanto accaduto nei giorni scorsi ad un nostro lettore, Franco Meli, anagnino di origini siciliane e titolare del Bar Centrale, storico bar di piazza Cavour di Anagni.
Il racconto di Franco
Come spesso accade, Franco – libero dagli impegni lavorativi – stava trascorrendo la mattinata in campagna, poco fuori Anagni, quando si è sentito pungere prima da uno, poi da un altro insetto.
“Inizialmente – racconta Franco – ho avvertito un dolore immediato e ho notato che nell’area attorno al punto di inoculazione del pungiglione cominciavano a manifestarsi arrossamento, gonfiore, bruciore intenso e prurito. Qualche minuto dopo, invece, ho cominciato ad avvertire spossatezza, aumento dei battiti cardiaci, nausea. Ciò che mi ha fatto maggiormente temere per la mia incolumità, però, è stato l’arrossamento di varie parti del corpo e il gonfiore che cominciavo ad avvertire nella zona bassa della gola. Fortunatamente con me c’era un amico che, senza perdere altro tempo, mi ha fatto salire in macchina e mi ha accompagnato al PAT di Anagni“.
Una volta arrivato nel presidio cittadino, il medico e l’infermiere in servizio si sono subito resi conto della gravità della situazione: principio di ostruzione delle vie respiratorie, macchie rosse su tutto il corpo, pressione massima a 90, battito cardiaco molto rallentato; “sentivo che stavo per svenire“, afferma Franco.
Le prime cure
A salvargli la vita, come detto, il personale medico-infermieristico in servizio in quel momento al PAT che gli ha prontamente somministrato, come anche previsto dal protocollo, farmaci salva-vita endovena: “un altro minuto ancora di attesa e oggi non sarei stato qui a raccontarvi il fatto”, spiega Franco ad anagnia.com.
Aggiungendo, poi: “fortunatamente mi trovavo non lontano dal PAT di Anagni quindi ho potuto raggiungerlo in breve tempo, grazie anche alla persona che era con me e che mi ha accompagnato; se fossi stato solo, o se avessi dovuto aspettare l’arrivo di un’ambulanza in partenza da Frosinone le cose sarebbero andate diversamente“.
L’importanza di un servizio sanitario territoriale adeguato
Un episodio, quello raccontato dal sig. Franco, che pone ancora una volta l’accento sull’importanza della prontezza nella prevenzione, nella diagnosi, nella presa in carico e nell’attuazione di trattamenti salvavita e sulla necessità di potenziare la medicina del territorio, in considerazione anche dell’importante bacino di utenza cui fa riferimento il presidio sanitario di Anagni.
E’ sempre più urgente – infatti – la realizzazione, ad Anagni, di un nuovo modello sanitario locale, in cui territorio e servizi sanitari siano interconnessi: ormai da molti anni i cittadini, non solo anagnini, assistono a un lento e continuo impoverimento della sanità pubblica, spesso presentato come inevitabile conseguenza della pesante situazione dei conti pubblici, ma in buona parte espressione del disimpegno culturale e politico nei confronti delle politiche per la salute, disimpegno praticato anche dalla gran parte dei decisori (nazionali e locali).
Per questo molti, se non tutti, i cittadini ritengono non più differibile una significativa inversione di tendenza: il presidio sanitario di Anagni deve tornare ad essere il principale riferimento per il cittadino, come era un tempo.