Un paese piccolo ma tra i più caratteristici dell’intera provincia, arroccato sul monte Scalambra e con un affaccio mozzafiato sulla Valle del Sacco: Serrone è uno di quei borghi del Lazio perfetti per un fine settimana fuori porta, quando le condizioni lo riconsentiranno. Affascinanti vicoli, casette addossate e stradine strette, caratteristiche piazzette, un’ottima tradizione culinaria e uno dei luoghi di coltivazione più apprezzati del rinomato vino Cesanese: dal giugno 2018, alla guida di questo Comune di 3032 anime, c’è il dott. Giancarlo Proietto, apprezzato professionista eletto nelle fila della lista Uniti per Serrone. Anagnia.com lo ha intervistato.
Dott. Proietto, il nostro territorio – così come l’intero Paese – sta affrontando un grave momento di emergenza che colpisce al cuore non solo l’economia ma pure la quotidianità di ognuno di noi. In che modo, il suo paese sta affrontando questa emergenza?
Malgrado il momento di grande difficoltà che stiamo attraversando, tra i periodi più travagliati della storia della nostra Repubblica, devo riconoscere che i miei concittadini stanno affrontando la situazione con invidiabile dignità e senso di responsabilità, nella certezza che supereremo, assieme, questo difficile momento. Sono fiero dell’atteggiamento dei serronesi, ai quali porgo il mio personale ringraziamento per la compostezza e il senso di rispetto delle regole imposte dalla circostanza.
Dunque, i Suoi cittadini stanno rispondendo bene; qual è il messaggio vuole inviare loro?
Sì, i cittadini stanno rispondendo in maniera eccellente alle limitazioni ed alle prescrizioni imposte a livello centrale con i diversi DPCM ed a livello regionale con le diverse ordinanze. Tutto il personale coinvolto nella gestione diretta del COC sta rispondendo con grande capacità e competenza, la cittadinanza sta rispondendo con ammirevole solidarietà per aiutare e far fronte alla esigenze delle fasce deboli di popolazione.
Il messaggio che settimanalmente invio alla mia comunità è di resistere e di rispettare le regole imposte: il Comune, con l’organizzazione di cui sopra, sta fornendo tutti i supporti necessari per ridurre il più possibile l’impatto della criticità sanitaria alla quale si associa la criticità socio-economica.
Usciremo da tale crisi più forti e con maggiore consapevolezza delle nostre potenzialità anche legate ad un concetto ampio di sostenibilità (vedi sostenibilità nell’agenda 2030 dell’ONU).
Per quanto riguarda la Sua amministrazione, invece come state affrontando – anche dal punto di vista emotivo – questa situazione?
La mia amministrazione con gli uffici preposti, dopo aver monitorato la situazione sin dai primi segnali di criticità sanitaria, ha attivato il Centro Operativo Comunale al manifestarsi del primo caso di positività al COVID-19 di una nostra concittadina proveniente da una struttura sanitaria fuori provincia.
Con l’attivazione del COC è iniziata l’importante e costante opera di assistenza alla popolazione anche grazie all’ausilio dei volontari della Croce Rossa Italiana (Sez. di Serrone) e ai volontari della Protezione Civile (Radio Soccorso Scalambra).
L’assistenza costante alla popolazione, ed in particolare alle fasce deboli, consiste nella disponibilità quotidiana della spesa (alimentare e farmaci) a domicilio, nella consegna di mascherine, di modulistica per la mobilità, di modulistica per l’accesso ai benefici pubblici per fronteggiare la crisi economico sociale legata al COVID-19 (buoni spesa, contributi per affitti, ecc.).
La grande solidarietà della comunità serronese, collegata alla disponibilità e collaborazione delle attività commerciali, sta consentendo di portare avanti con successo l’iniziativa della “spesa SosSpesa” che i volontari della Croce Rossa, con il coordinamento del COC, quotidianamente ritirano dai negozi e la distribuiscono ai nuclei familiari in difficoltà.
Grazie all’associazionismo locale (Associazione “Amici di Danilo”) che ha donato al Comune di Serrone sei tablet, abbiamo dato la possibilità ad altrettanti bambini della scuola elementare di poter seguire a distanza le lezioni. L’associazione Pro Loco ed imprese operanti sul territorio, poi, hanno donato oltre mille mascherine da distribuire alla popolazione, a partire dalle fasce più deboli e da quelle più esposte.
Grazie all’opera di volontari locali ed agricoltori (tra questi anche produttori dell’eccellente Cesanese DOCG) stiamo procedendo con cadenza bisettimanale ad effettuare opera di disinfezione dell’intero territorio.
Non da ultimo, il Comune ha pubblicato in maniera rapida l’avviso per i buoni spesa e sta gestendo in maniera efficiente la loro distribuzione con il supporto dei volontari di Croce Rossa Italiana e di Protezione Civile.
Dal punto di vista emotivo l’intero team che viene coordinato nel COC sta rispondendo con lucidità, razionalità e forte capacità organizzativa garantendo h24, sette giorni su sette, assistenza alla popolazione ed all’intera comunità serronese.
Tale emergenza sanitaria ha creato e consolidato una grande sinergia tra tutti gli “attori” del territorio, in particolare mi riferisco alle associazioni di volontariato, ai medici di base, alla farmacia, alle attività commerciali (Alimentari, macellerie, ecc.), agli uffici comunali, alla polizia locale, alle forze dell’ordine competenti per territorio
Qual è, secondo Lei, la cura “economico- sociale” per superare la crisi Covid e ripartire?
La cura per far fronte all’emergenza attuale è il sostegno alla popolazione, alle imprese ed alle altre attività commerciali, sia in termini economici che sociali, valorizzando e diffondendo al massimo le linee di finanza pubblica che a livello centrale ed a livello regionale vengono messe a disposizione di target specifici.
La strategia per ripartire dovrà essere costruita ripartendo da ciò che tale crisi ci ha mostrato, dalle debolezze che il nostro sistema ha evidenziato, dai punti di forza che la crisi sanitaria ha valorizzato e, basandoci su principi di sostenibilità, ridefinire tutte le azioni per consentire al nostro territorio (e non mi riferisco soltanto a Serrone, ma all’intero territorio del Cesanese), di competere su livelli di eccellenza sul panorama socio-economico nazionale ed internazionale, valorizzando l’ambiente, le colture tipiche del territorio, il tessuto artigianale e produttivo stimolando anche la nascita/riconversione di piccole imprese artigiane e commerciali in grado di riportare nel nostro paese (Italia) parti di filiere produttive che l’esternalizzazione dei processi produttivi ha portato in paesi del sud-est del mondo.